16 agosto 2017

Raed Salah, capo del Ramo settentrionale del Movimento Islamico israeliano, è stato nuovamnete fermato dalla polizia, martedì mattina a Umm al-Fahm, con l’accusa di istigazione al terrorismo. Lo scorso gennaio Salah aveva finito di scontare una condanna a nove mesi per un’accusa analoga (in particolare per un sermone tenuto in una moschea di Gerusalemme in cui incitava alla violenza contro gli ebrei) e aveva ricevuto un’accoglienza trionfale dai suoi seguaci nella sua città, nel nord di Israele. Da tempo considerato fiancheggiatore del terrorismo, il Ramo settentrionale del Movimento Islamico israeliano è stato bandito in Israele nel novembre del 2015 ed è stato proibito l’accesso al Monte del Tempio ai suoi affiliati che venivano pagati per molestare e minacciare i visitatori ebrei. Secondo la polizia, Salah, uno dei più attivi diffusori della esplosiva calunnia secondo cui il governo israeliano vorrebbe distruggere la moschea di Al-Aqsa, ha continuato a fare dichiarazioni incendiarie in diverse occasioni pubbliche e su vari mass-media, in particolare in un discorso del mese scorso in cui ha elogiato i tre terroristi arabi israeliani che hanno ucciso a sangue freddo due agenti di polizia al Monte del Tempio, e ha esortato altri a seguire il loro esempio. “Voi non state perseguendo me, state perseguendo il Corano” ha detto Salah durante l’udienza preliminare seguita all’arresto, sostenendo che le sue osservazioni nel sermone non erano altro che “posizioni islamiche tratte dal Corano sunnita”.