18 novembre 2016

Per la prima volta, giovedì, funzionari dell’amministrazione civile israeliana hanno ispezionato nelle Aree B della Cisgiordania diversi forni per la produzione di carbone che causano inquinamento atmosferico con serie conseguenze per la salute degli abitanti sia israeliani che palestinesi. L’operazione è stata effettuata dopo che i funzionari israeliani avevano ripetutamente, ma inutilmente, allertato l’Autorità Palestinese chiedendole di intervenire. I forni producono il carbone secondo una tecnica vecchia di millenni che prevede di bruciare a combustione lenta (per 15-30 giorni) del legname avvolto in paglia umida, provocando vere e proprie nubi tossiche che causano tutta una serie di malattie respiratorie epidemiologicamente documentate. Dal 2012 al 2016 il governo israeliano ha fatto chiudere 700 forni illegali in Israele e nell’Area C della Cisgiordania (sotto giurisdizione israeliana). Molti forni tuttavia si trovano nell’Area A, sotto totale controllo palestinese, e nell’Area B, a controllo congiunto.