20 marzo 2017

Gli archeologi hanno scoperto a Roma i resti di un secondo arco trionfale dedicato all’imperatore Tito e alla sua vittoria contro la rivolta degli ebrei del I secolo e.v. L’edificio era incassato tra le gradinate del Circo Massimo, la grande arena dove si svolgevano fra l’altro le corse delle bighe, e si trovava a meno di un km di distanza dal famoso Arco di Tito, sulle pendici del colle Palatino, che porta la celebre raffigurazione della menorah e di altri oggetti sacri depredatati dal Tempio ebraico in seguito alla caduta di Gerusalemme nel 70 e.v. Agli archeologi non risulta un altro caso di due archi romani costruiti per celebrare la stessa vittoria. In realtà gli studiosi ne sospettavano da tempo l’esistenza in base ad antiche mappe e documenti di arte romana, ma i resti sono venuti alla luce solo nel corso di uno scavo archeologico decennale all’estremità meridionale del Circo Massimo, riaperto al pubblico alla fine dell’anno scorso. Largo 17 metri e alto più di 10, l’arco triplo era molto più grande rispetto al suo omologo ad arcata singola visibile oggi nel Foro romano. L’iscrizione dedicatoria non è sopravvissuta, ma risulta trascritta nel resoconto di un anonimo pellegrino del IX secolo. Il testo proclamava enfaticamente che Tito, “seguendo il consiglio e la direzione del padre, ha sottomesso il popolo ebraico e distrutto Gerusalemme, cosa che tutti gli altri generali, re e popoli prima di lui non avevano nemmeno tentato o non erano riusciti a realizzare”. Vedi le foto su Ha’aretz