2010: anno record del turismo in Israele

Quasi 3 milioni e 1/2 di visitatori: molti i pellegrini cristiani; apprezzati anche Tel Aviv e siti archeologici.

image_3023Infranto ogni record degli anni scorsi, giusto in tempo per l’anno nuovo. Il ministero del turismo israeliano ha tirato le somme dell’anno 2010 e all’inizio della settimana ha annunciato che, dal gennaio ad oggi, sono venuti in Israele 3,45 milioni di turisti (anche se si tratta di una stima, giacché l’anno non è ancora tecnicamente finito: le cifre definitive saranno disponibili fra un paio di settimane).
Sondaggi condotti dal ministero fra i turisti in visita in Israele hanno testato, fra l’altro, il grado di soddisfazione, assegnando un voto da uno a cinque. Fra i servizi che hanno ricevuto il punteggio più alto figurano i siti archeologici (voto: 4,6), le guide turistiche (4,4), gli aeroporti e persino i controlli di sicurezza (4,3). Voto bassi, invece, per taxi (3,8), negozi e pulizia delle aree pubbliche (3,9).
Presentando i dati, il ministro del turismo Stas Misezhnikov ha detto che nel 2011 il ministero stanzierà risorse per pubblicizzare Israele fra le comunità cristiane in India (quasi 150 milioni di persone), Polonia e Corea del Sud, e ha ribadito l’impegno a promuovere l’apertura di casinò ad Arad, Mitzpe Ramon ed Eilat.
Il record precedente di tre milioni di turisti in un anno era stato superato solo un mese fa, con l’arrivo di un gruppo di pellegrini cristiani dal Brasile. Il ministero del turismo dice che la tendenza alla cuscita si era avvertita praticamente ogni mese a partire dall’ottobre 2009. Il numero totale di turisti nel 2010 rappresenta un incremento di 700.000 unità rispetto all’anno precedente e di 400.000 rispetto al precedente anno record, il 2008.
Stando ai dati, il 66% dei turisti in arrivo in Israele afferma che la visita è a scopo di pellegrinaggio, ricreativo o per escursioni, il 17% viene in Israele per far visita ad amici e parenti e il 15% per affari.
Secondo il ministro Misezhnikov, Israele non si caratterizza tanto come meta a scopo di riposo o ricreativo “come ad esempio Turchia o Cipro”. Per questo si è adoperato per assicurare a Israele il posizionamento come Terra Santa, con Gerusalemme al centro; e infatti i turisti da tutto il mondo si gremiscono Gerusalemme. “Vengono per la religione, e poi si fermano o tornano per altri motivi: bird watching, vino, escursioni ciclistiche e altre attrazioni”, aggiunge il ministro.
Sondaggi condotti in passato dal ministero hanno rilevato che Gerusalemme è la città più gettonata dai turisti, con oltre il 76% che la visitano. Segue Tel Aviv, con il 54%. Altre località in classifica sono il Mar Morto (49%), Tiberiade (42%) e Nazareth (39%).
L’alta marea turistica ha raggiunto anche l’Autorità Palestinese, che parimenti ha assistito quest’anno a una crescita del turismo, soprattutto per viaggi di pellegrinaggio. Secondo Misezhnikov, solo nel periodo di Natale 90.000 turisti sono entrati nell’Autorità Palestinese. “I palestinesi fanno profitti grazie a noi e prosperano grazie ai turisti che vengono in Israele – dice il ministro – e questo nonostante il fatto che il loro ministro del turismo si rifiuti di incontrami”.
Nell’ultimo anno il 19% dei turisti sono arrivati dagli Stati Uniti. Al secondo posto la Russia, con il 15% del totale. La Francia ha contribuito col 9%, mentre Gran Bretagna e Germania hanno mandato ciascuna il 5% dei turisti.
Secondo le stime del ministero, il 69% dei turisti che giungono in Israele è costituito da cristiani, il 23% da ebrei, il resto si dichiara di “altra” o “nessuna” religione.
Più del 50% dei turisti ha visitato Israele per la prima volta.
Va precisato che il numero di turisti che entrano in Israele comprende anche quelli che vi fanno ingresso attraverso il valico del Ponte di Allenby fra Giordania e Autorità Palestinese, e quelli che transitano per Israele per un giorno soltanto nel quadro di un viaggio nei paesi vicini. Ad ogni modo lo stesso sistema di conteggio era usato anche nell’anno record 2008. Il ministero comunque precisa che si è registrato anche un aumento rispetto agli anni precedenti del numero di turisti che si ferma più di un giorno.
Il 2010 ha visto anche un incremento del 7% rispetto al 2009 del numero di israeliani che si sono recati in visita all’estero, pari a un aumento solo dell’1% rispetto al precedente anno record, il 2008.

(Da: YnetNews, 30.12.10)