24 ottobre 2016

Oded Revivi, sindaco della comunità ebraica di Efrat, in Cisgiordana, ha lanciato un appello domenica per la liberazione dei quattro palestinesi del villaggio di Wadi al-Nis che sono stati arrestati giovedì scorso dall’Autorità Palestinese per aver fatto una visita di cortesia alla sua sukkà, la capanna della Festa dei Tabernacoli nella quale per antica tradizione gli ebrei ricevono amici e vicini. “E’ assurdo – ha detto il sindaco Revivi – che prendere un caffè con gli ebrei sia considerato un crimine da parte dell’Autorità Palestinese. Le iniziative che mirano a promuovere pace e cooperazione dovrebbero essere incoraggiate, non censurate. E’ tempo che l’Autorità Palestinese si domandi se preferisce soffiare sul fuoco del conflitto anziché operare per l’incontro fra i popoli”. Il vice governatore di Betlemme Muhammad Taha ha detto giovedì a Wattan Tv che l’incidente è oggetto di indagine e che i quattro dovranno risponderne ai sensi della legge palestinese. “Spiace che le organizzazioni per i diritti umani non si siano occupate di questa situazione”, ha detto sabato sera Revivi. Domenica, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu si è unito all’appello scrivendo su Facebook: “Esorto la comunità internazionale ad adoperarsi per aiutare a liberare questi palestinesi innocenti, la cui prigionia è una prova ulteriore del rifiuto palestinese di fare la pace”. Netanyahu ha anche criticato il “vergognoso silenzio” delle ong per i diritti umani, “le stesse ong che hanno poco da dire quando l’Autorità Palestinese paga stipendi alle famiglie dei terroristi, glorifica gli assassini e intitola luoghi pubblici in loro onore”. Domenica sera è giunta la notizia che i quattro sarebbero stati rilasciati dall’Autorità Palestinese.