5 gennaio 2017

Dopo un processo durato nove mesi, il tribunale militare di Tel Aviv ha giudicato mercoledì colpevole di omicidio non premeditato il soldato israeliano Elor Azaria, accusato d’aver sparato a un terrorista già gravemente ferito durante un attentato, lo scorso marzo a Hebron. Secondo i giudici, Azaria ha fornito una versione non credibile e contraddittoria degli eventi. “Ha sparato, in violazione degli ordini, a un terrorista che non poneva più una reale minaccia” hanno concluso i giudici, spiegando che la difesa non poteva sostenere che il terrorista si era mosso e allo stesso tempo che era già morto prima che Azaria sparasse. La sentenza ha scatenato aggressive proteste davanti al tribunale da parte di gruppi di estrema destra, sedate dall’intervento della polizia che ha operato alcuni arresti. Le autorità hanno rafforzato le misure di sicurezza attorno ai giudici che hanno emesso il verdetto. Dal canto suo, il Ministero degli esteri dell’Autorità Palestinese ha definito “finto” il processo ad Azaria, qualificandolo come una “farsa”. Secondo l’agenzia di stampa ufficiale palestinese Wafa, “il Ministero ha aggiunto che l’intero regime israeliano dovrebbe essere processato”.