6 giugno 1967: tank egiziani in rotta

Sei giorni, cinquant’anni fa. Sesto video: Israele penetra nel Sinai ed espugna il Monte Scopus, ma gli appelli a Mosca e all’Onu cadono nel vuoto

Video 6: secondo giorno di guerra (6 giugno 1967)

Traduzione. 6 giugno 1967, secondo giorno di guerra. Avendo distrutto il giorno precedente due terzi dell’aviazione egiziana, ora le forze israeliane impegnarono le truppe di terra e i carri armati egiziani schierati per attaccare Israele. I tank israeliani penetrarono nel deserto del Sinai sconfiggendo le divisioni corazzate egiziane nonostante uno svantaggio di tre carri armati contro uno. Il generale egiziano Amer, rendendosi conto delle dimensioni della sua disfatta, ordinò la ritirata. Gran parte del Sinai era a quel punto in mani israeliane. L’indomani a mezzogiorno Israele avrebbe conquistato il porto di Sharm El Sheik, il che permise a Israele di riaprire la rotta marittima che l’Egitto aveva bloccato due settimane con un atto di guerra.

Intanto, sul fronte orientale, le truppe israeliane si lanciavano sul settore di Gerusalemme occupato dalla Giordania raggiungendo la strategica altura del Monte Scopus che domina la Città Vecchia. Avevano uno svantaggio: le forze israeliane non avrebbero usato l’artiglieria contro le truppe giordane nella Città Vecchia per via del suo significato storico e religioso per l’ebraismo, l’islam e il cristianesimo.

In una riunione d’emergenza delle Nazioni Unite, a New York, il ministro degli esteri israeliano Abba Eban parlò al Coniglio di Sicurezza: “Israele si è trovato in un’ora cupa. Un esercito più grande di qualunque forza armata storicamente mai radunata nel Sinai è stato concentrato contro la frontiera meridionale d’Israele. E Nasser ha provocatoriamente portato cinque divisioni di fanteria e due divisioni corazzate sulla nostra soglia di casa. Ottantamila uomini e 900 carri armati erano pronti a muoversi”.

Mentre continuavano gli attacchi su Israele, il primo ministro israeliano Eshkol fece appello ai sovietici, che sostenevano l’Egitto, perché contribuissero ad arrivare alla pace. Ma l’Unione Sovietica chiese che Israele cessasse immediatamente e incondizionatamente tutte le operazioni militari, un’opzione che Israele non poteva permettersi mentre era ancora sotto attacco.

La guerra non era ancora finita.

(Da: Jerusalem U, 6.6.17)

Video 5: primo giorno di guerra (5 giugno 1967)

Video 7: terzo giorno di guerra (7 giugno 1967)