8 agosto 2017

Non sarebbe dovuta a un fermo di polizia, ma a “ragioni personali”, la mancata partenza lunedì da Istanbul per Tel Aviv della giornalista iraniana Neda Amin che ha ricevuto asilo politico in Israele. Lo ha affermato in serata la vice ministra degli esteri israeliana Tzipi Hotoveli, dopo che per tutta la giornata il suo ministero aveva cercato conferme alla notizia, riportata dall’emittente Reshet Bet, secondo cui la blogger iraniana era stata arrestata all’aeroporto di Istanbul. Amin, 32 anni, ha dovuto lasciare l’Iran nel 2014 dopo aver pubblicato una serie di articoli critici verso il regime e dopo che il suo libro Zenjir (“La catena”) era stato bandito dalle autorità di Teheran. Da allora ha vissuto in Turchia con lo status di rifugiata, ma la sua collaborazione con il sito di news Times of Israel le ha procurato l’ostilità anche delle autorità turche. Mass-media in lingua araba hanno riferito lunedì che Amin è accusata di “tradimento” per il suo lavoro con mass-media israeliani, un crimine capitale in Iran. Lo scorso 5 luglio Ankara ha informato Amin che aveva perso lo status di rifugiata e le ha dato 30 giorni per lasciare il paese. Se venisse espulsa in Iran, la giornalista rischierebbe l’arresto o addirittura la pena di morte. La scorsa settimana Amin ha diffuso un appello con una richiesta di asilo nei paesi della regione. L’appello è stato accolto domenica da Israele, ma lunedì sera non era ancora arrivata nel paese.