8 marzo 2017

Un articolo di febbraio del quotidiano svizzero Basler Zeitung riferisce che parte dei 60 milioni di dollari versati dal governo elvetico a sostegno di progetti in Medio Oriente hanno finanziato in vario modo organizzazioni attive in Israele e territori palestinesi che propugnano l’annientamento di Israele e l’assassinio di ebrei. Il reportage cita, fra gli altri, un presunto ufficio per i diritti umani a Ramallah che funziona da facciata per ong che fanno propaganda antisemita e che nel 2013 ha ricevuto 700mila dollari dalla Svizzera, e il Badil Resource Center for Palestinian Residency and Refugee Rights che sostiene il boicottaggio contro Israele in quanto stato ebraico, in contraddizione con la dichiarata posizione del governo di Berna. Basler Zeitung aggiunge che il consulente a cui il governo svizzero si affida per la distribuzione dei fondi alle ong palestinesi è Mustafa Mari, un attivista dell’Università Birzeit che sostiene il boicottaggio di Israele.