“Non parlate a nome degli iraniani mentre ci usate come pedine per le vostre fantasie di guerra contro Israele”

Il duro video-messaggio dell’attivista iraniana: “Dove eravate quando vi gridavamo che questo regime è una forza terroristica di occupazione?”

Elica Le Bon, avvocato e attivista iraniana, vive in America e sui social network racconta il regime della Repubblica Islamica d'Iran, battendosi per i diritti delle donne e dei dissidenti contro il regime.

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L’attacco missilistico impone una reazione, ma potrebbe anche tradursi in un punto di svolta per Israele e alleati

Si è trattato di un attacco in piena regola, il regime iraniano voleva causare vittime e danni e ha fallito. Di fatto gli ayatollah hanno offerto a Israele e arabi moderati un’occasione unica per cambiare il corso della regione

Di Samuel J. Hyde

Il massiccio arsenale lanciato contro Israele dagli ayatollah nella notte fra sabato e domenica è stato disinnescato non solo dalla bravura e dalla tecnologia degli israeliani, ma anche da un’alleanza di potenze occidentali – Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia – che hanno operato a fianco di nazioni arabe amiche.

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Le sperticate lodi di Guterres al grande imam di Al-Azhar, che ha glorificato il massacro del 7 ottobre

Il Segretario generale dell’Onu: “Il suo impegno per la pace è un esempio per tutti”

Nell’ambito di un tour in Medio Oriente in occasione del Ramadan, lo scorso 24 marzo il Segretario generale dell’Onu Antonio Guterres ha incontrato al Cairo lo sceicco di Al-Azhar, Ahmad Al-Tayyeb, suprema autorità religiosa del mondo musulmano sunnita.

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E se l’Iran ammettesse d’aver avuto un ruolo chiave nel 7 ottobre? Beh, l’ha già ammesso

Il comandante delle Guardie Rivoluzionarie iraniane ucciso il 1 aprile mentre incontrava a Damasco i capi della Jihad Islamica Palestinese aveva svolto "un ruolo strategico nella pianificazione ed esecuzione della Tempesta Al-Aqsa”, la carneficina del 7 ottobre

Di Ira Straus

Il mondo dovrebbe rendersi conto che dall’Iran è giunta una confessione molto importante. E’ come se avesse detto a chiare lettere: sì, l’abbiamo fatto.

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L’ostaggio “venduto” da civili palestinesi a Hamas, l’ostaggio ucciso per errore che “vale meno” dei cittadini stranieri

Senza fine la sequela di orrori e ingiustizie innescata dalla guerra che i terroristi palestinesi hanno scatenato e si rifiutano di fermare

Dei civili palestinesi la rapirono il 7 ottobre e mercanteggiarono con Hamas per venderla al gruppo terrorista, come in una tratta degli schiavi. Lo ha raccontato lunedì alla rivista francese Le Point l’ex ostaggio Nili Margalit.

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Dove sono le pressioni su Hamas e Qatar?

Perché Stati Uniti e Occidente non aumentano la pressione su Hamas attraverso il Qatar, che ospita alla luce del sole i capi terroristi e da anni finanzia il gruppo jihadista palestinese con milioni di dollari al mese?

Editoriale del Jerusalem Post

Come d'abitudine Hamas continua a puntare i piedi, sostenendo che la proposta di cessate il fuoco che ha ricevuto da Israele attraverso i mediatori Qatar ed Egitto non risponde alle sue richieste né a quelle di nessuna fazione palestinese.

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Nauseati, e traditi, dal comportamento del mondo

È troppo semplicistico chiedere che vi sia un autentico sforzo internazionale per obbligare Hamas ad arrendersi e rilasciare gli ostaggi immediatamente e senza porre condizioni?

Di David Jablinowitz

In una conversazione online che ho avuto domenica scorsa con un collaboratore del presidente degli Stati Uniti Joe Biden che si occupa di Medio Oriente, mi è stato chiesto come descriverei i miei sentimenti a sei mesi dall’attacco di Hamas del 7 ottobre.

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Madre di Khan Younis partorisce in un ospedale israeliano e salva il figlio malato di leucemia

Il direttore dello Sheba Medical Center: siamo medici, curiamo tutti senza distinzioni, al momento il 25% dei bambini ricoverati nell’ospedale provengono dalla Cisgiordania

Una famiglia di Khan Younis (striscia di Gaza) si trova al momento nel Centro Medico israeliano Sheba di Tel HaShomer, presso Tel Aviv, dove i medici si stanno adoperando per salvare la vita al figlio, affetto da leucemia.

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