A Gerusalemme, ex caserma e prigione ottomana diventa un nuovo spazio per mostre e concerti

I visitatori potranno ammirare sotto i loro piedi reperti archeologici risalenti praticamente ad ogni epoca della città da Erode ai Crociati all’era moderna

image_3044Negli ultimi 40 anni, il complesso di Kishle costruito dagli ottomani a metà del XIX secolo nella Città Vecchia di Gerusalemme era rimasto chiuso ai visitatori.
L’imponente struttura ad archi di 450 metri, che comprende una ex prigione e contiene reperti di quasi tutti i periodi della storia di Gerusalemme, da Erode ai crociati ai giordani, offrirà presto qualcosa di più moderno, ma non meno indicativo dell’evoluzione in senso globale che ha caratterizzato l’antica città: un quartetto d’archi svedese che interpreterà un “concerto visivo” scritto da un compositore americano che ha combinato fra loro melodie con voci parlate e registrate.
Il concerto, “Different Trains” di Steve Reich, è una delle molte performance e mostre che il Museo Torre di David ha in programma di tenere nel complesso ottomano, dopo averlo trasformato in una sala che intende aprire al pubblico entro giugno, con un investimento di Il nuovo auditorium ospiterà eventi culturali estivi che fanno parte della Jerusalem Season of Culture, sponsorizzati dalla Schusterman Foundation, con piattaforme temporanee da costruire sopra gli attuali scavi archeologici. In futuro il Museo Torre di David, che nel 2010 ha avuto 300.000 visitatori, intende usare il complesso Kishle per ospitare esposizioni temporanee e spettacoli, permettendo anche ai visitatori di dare un’occhiata ai reperti archeologici sotto i loro piedi.
Dice Shosh Yaniv, direttrice del museo, che l’ulteriore spazio offerto dal complesso Kishle potrebbe permettere al museo di allargare le attività, magari “fino a 24 ore al giorno”.
“Kishle” è la parola che gli ottomano usavano per indicare le caserme per i soldati turchi. La prigione sorgeva entro le mura della cittadella di David, a differenza di un altro edificio del complesso: il principale edificio del quartier generale costruito a sud della cittadella di David, che era stato costruito originariamente come residenza estiva per un governatore egiziano. Il carcere rimase in funzione durante il periodo del Mandato britannico e sotto la dominazione giordana. Vi vennero imprigionati anche alcuni membri delle milizie clandestine ebraiche antecedenti l’indipendenza dello stato erano tenuti là, e su uno dei muri si può ancora vedere graffita una mappa di tutta la Terra d’Israele su entrambe le sponde del fiume Giordano.
Il complesso del Kishle smise di essere usato come carcere dopo che Israele riprese il controllo della Città Vecchia con la guerra dei sei giorni (1967), ed vicino quartier generale divenne una stazione di polizia israeliana.
Circa dieci anni fa, l’adiacente Museo Torre di David cercò di aggiudicarsi il complesso Kishle in una gara d’appalto, per espandere il suo spazio espositivo. Ma non è stato un processo semplice. “Volevamo approntare il vasto spazio per il nostro dipartimento dell’istruzione – spiega Yaniv – Ma quando cominciammo a controllare lo spazio, si scoprì che si dovevano compiere grandi scavi archeologici che alla fine si sono mangiati tutti i nostri finanziamenti”.
Gli scavi portarono alla luce quelli che sembrano essere due imponenti muri del palazzo di Erode il Grande, sotto i quali gli archeologi hanno trovato un sistema di fognature, sette metri sotto terra, che trasportava le acque di scolo dal palazzo verso una vallata a ovest. I reperti si fanno risalire agli anni tra il 37 ed il 4 a.e.v. che è l’epoca del regno di Erode.
Altri reperti comprendono otto cisterne medioevali, che sembrano essere state usate per tingere stoffe o lavorare pelli di animali, e parti dei muri che circondavano Gerusalemme al tempo degli Asmonei, nel II secolo a.e.v.

(Da: Ha’aretz, 03.01.11)