Alla ricerca della misteriosa città di Nob

Nuove ipotesi degli archeologi israeliani sul sito della misteriosa città sacerdotale vicino a Gerusalemme, più volte citata dalle Scritture

Da un articolo di Ran Shapira

image_1565Il primo riferimento biblico alla città di Nob è in Samuele I. Durante il regno di re Saul, dopo la distruzione di Shiloh, i sacerdoti della casa di Eli risiedevano a Nob, ed il tabernacolo era posto là. Quando Saul scoprì che uno dei sacerdoti, Ahimelech ben Ahituv, aveva dato a David la spada di Golia, che era anch’essa conservata a Nob, e che David era riuscito a scappare, il re ordinò che tutti gli abitanti di Nob fossero uccisi (1 Samuele 22:19).
Nonostante la vendetta di Saul, la città rimase intatta per centinaia d’anni. Il profeta Isaia la menziona nella sua descrizione di un viaggio compiuto da re Ashur dell’ Assiria nel 701 a.e.v., quando cercò di conquistare Gerusalemme. Nob è menzionata come l’ultima città in cui passò l’esercito assiro andando verso Gerusalemme. “Proprio questo giorno egli si fermerà a Nob, agitando la mano verso il monte della figlia di Sion, la collina di Gerusalemme” (Isaia10:32).
Nob è nuovamente menzionata nella descrizione di Nehemia del ritorno a Sion come uno degli insediamenti nella regione di Beniamino, situata a nord di Gerusalemme tra Anathoth, identificato con il moderno villaggio di Anata, e Ananiah, identificato con il moderno villaggio di Azzariyeh, secondo alcune teorie accreditate.
Negli ultimi cento anni, tuttavia, nessuno di questi riferimenti biblici ha aiutato i ricercatori a localizzare i resti dell’antico insediamento. Mentre l’Antico Testamento indica chiaramente che la città era situata da qualche parte a nord di Gerusalemme, non è stato trovato alcun sito che fornisse prove sufficienti a collegarlo con Nob. Tutto quello che resta sono congetture riguardo all’ubicazione della città.
L’archeologo Eshel, professore al Martin Szusz Department of Land of Israel Studies all’Università Bar-lan, suggerisce che Nob avrebbe potuto trovarsi nel centro dell’attuale villaggio di Shoafat. Il suo collega al Martin Szusz Department, Dr. Gabi Barkai, propone il quartiere della Collina Francese di Gerusalemme come collocazione di Nob. Fra gi altri “candidati” geografici al titolo della città sacerdotale, il quartiere di A-Tur.
In una conferenza tenuta ai primi di gennaio all’Università Bar-Ilan, il Dr. Boaz Zissu ha proposto una nuova collocazione: ritiene che la città fossa situata in cima alla collina sovrastante il ramo Eli della Kidron Valley, chiamata in arabo Wadi al-Joz. Tuttavia, poiché gli mancano prove definitive per collegare i resti trovati con qualunque insediamento specifico, compreso Nob, lo stesso Zissu chiede che la sua teoria venga valutata con cautela. Ciononostante, alcuni dati a supporto indicano che c’è una buona probabilità che abbia ragione.
Questi dati hanno cominciato ad accumularsi nel giugno 2001, quando Zissu cominciò gli scavi vicino alla Kidron Valley, per recuperare un sito a circa 50 metri a nord di quella che è nota come la Grotta di Ramban. Quello scavo, sotto gli auspici della Israel Antiquities Authority, è cominciato dopo che i lavori per installare una nuova fognatura avevano fatto scoprire un’antica cava di calcare.
I massi in questa cava sono della pregiata varietà locale melekeh, molto apprezzata dai costruttori. I segni degli scavi sul sito indicano che i massi venivano inseriti nei lastroni usati per la costruzione. Cave simili erano attive durante il tardo periodo israelita (Ferro 586-1000 a.e.v.), quando regnavano i re israeliti e giudei, e rimasero attive fino ai tempi moderni nella zona intorno a Gerusalemme.
Zissu conclude che le cave nella Kidron Valley furono attive fino alla fine dell’era asmonea, durante il primo secolo a.e.v. Questa conclusione si basa sulla sua scoperta di frammenti di vasellame, tra cui pentole per cucinare e una brocca, lasciati dai muratori nelle nicchie dei muri della cava. Dopo la fine delle operazioni, la zona della cava fu coperta da uno spesso strato di polvere e detriti, con briciole di pietra e frammenti della fine dell’Età del Ferro. Questi frammenti sono resti di brocche, coppe, candelieri ed altri oggetti di ceramica associati ai secoli VII e VI a.e.v. La polvere non conteneva frammenti di altri periodi.
Da dove venivano gli oggetti in ceramica trovati nella polvere? Questa domanda probabilmente non avrà mai risposta, ma è ragionevole concludere che appartenessero agli abitanti di un insediamento vicino alla cava: o nell’attuale quartiere dell’ American Colony, a sud della cava, o nel quartiere di Sheikh Jarrah, a nord della cava. Entrambi i quartieri sono situati a nord del Monte del Tempio, sulla strada principale per Nablus, e in entrambi i quartieri si può vedere un uomo che “agita la mano” (Isaia 10:32) verso la collina.
Non sono stati trovati resti di antichi insediamenti, e questa è una delle ragioni della cautela di Zissu. Egli dice che è possibile che le pietre usate per costruire gli insediamenti fossero state smantellate per allargare la cava. Un acquedotto, costruito in uno stile tipico trovato solitamente vicino alle sorgenti della zona, è stato scoperto sul lato occidentale del sito degli scavi, ad una profondità di circa 3,5 metri. L’acquedotto è precedente alle attività nella cava, giacché le cave passano il fosso dell’acquedotto. La scoperta di un acquedotto di questo tipo fa intravedere la possibilità che un tempo una sorgente sgorgasse vicino al sito.
Altre prove di un insediamento dell’Età del Ferro nella Kidron Valley si trovano nella Grotta di Ramban. Nella cava sono stati trovati segni che anche i massi venivano inseriti nei blocchi di pietra, oltre a un sistema di abbeveratoi scavati nella roccia. L’acqua entrava negli abbeveratoi attraverso un canale che veniva da una vicina sorgente. Zissu ritiene che la sorgente fossa stata scoperta durante le attività nella cava, e collega questa scoperta con un insediamento che era un tempo situato qui. Forse la misteriosa città sacerdotale.

(Da: Ha’aretz, 11.01.07)