Alta Corte autorizza il completamento della barriera a Gerusalemme

Lo Stato ha approntato per i palestinesi sufficienti percorsi e passaggi alternativi.

image_1175L’Alta Corte di Giustizia israeliana autorizza lo Stato di Israele a completare la costruzione della barriera difensiva interposta fra Gerusalemme e il territorio di Cisgiordania.
Martedì l’Alta Corte ha infatti respinto le petizioni inoltrate da alcuni residenti palestinesi che le chiedevano di bloccare i lavori per la barriera nei pressi dei villaggi di Bir Naballah, Beit Hanina, Al Jib, Jedira, Qalandiyah e A-Rama a nord di Gerusalemme. I giudici Aharon Barak, Miriam Naor ed Esther Hauyt hanno deliberato che, dal momento che nella zona il transito di palestinesi non è più limitato, lo Stato è autorizzato a completare la barriera.
Nella zona, infatti, sono state costruite strade per il transito dei residenti palestinesi ed è stato aperto un nuovo valico per il loro passaggio tra le parti settentrionale e meridionale della Cisgiordania. L’avvocatura di Stato ha dimostrato alla Corte che le nuove disposizioni costituiscono per i palestinesi una valida alternativa ai percorsi che attraversavano il tracciato della barriera. Tali disposizioni comprendono una nuova strada che collega Bir-Naballah e Qalandiyah senza entrare nel territorio municipale di Gerusalemme, e il nuovo terminal di Qalandiyah destinato al traffico sia pedonale che dei veicoli.
Nella sentenza, i giudici scrivono che “impedire il passaggio dal sobborgo di al-Mawahal a Gerusalemme costituisce un’essenziale necessità di sicurezza”.
Nel giro di pochi giorni l’Alta Corte dovrebbe deliberare anche sul tratto di barriera presso il raccordo stradale di Dahiyat al Barid.
In passato la Corte israeliana si è espressa sulla legittimità in linea di principio della barriera fra Israele e territori a condizione che il suo scopo difensivo non si traduca in un danno eccessivo alla vita quotidiana delle popolazioni interessate. Per questo si riserva di discutere caso per caso ogni singolo tratto che venga fatto oggetto di ricorso.

(Da: Ha’aretz, israele.net 19.04.06)