”Amnistiare anche i detenuti ebrei”

Lo chiede un’organizzazione israeliana, nel caso vengano scarcerati terroristi palestinesi

image_1754Honenu, un’organizzazione israeliana di destra che assiste quelle che definisce “le vittime indirette del terrorismo arabo” cioè “persone che per aver reagito con violenza ad aggressioni terroristiche si trovano a fare i conti con la giustizia israeliana”, ha distribuito a decine di parlamentari della Knesset una lista di 38 ebrei detenuti in Israele, chiedendo che vengano amnistiati nel caso vengano scarcerati terroristi palestinesi secondo le richieste avanzate da Mahmoud Abbas (Abu Mazen) e da Hamas.
Nella lista distribuita da Honenu figurano, fra gli altri: i membri del gruppo Bat Ayin che progettò, ma non realizzò, un attentato esplosivo nel villaggio arabo di A-Tur, presso Gerusalemme, per vendicare l’uccisione di Daniel Shefi, 5 anni, di Adora (Cisgiordania); David Amoyal, che sparò e ferì due arabi subito dopo l’assassinio della neonata Shalhevet Pas, a Hebron; quattro agenti della guardia di frontiera accusati d’aver ucciso un arabo arrestato poco dopo che avevano perduto cinque loro compagni in un vicolo di Hebron; Ami Popper, condannato a sette ergastoli, poi commutati in 40 anni, per aver ucciso sette pendolari arabi nel 1995; Shai Dromi, che uccise un beduino che aveva fatto irruzione nella sua fattoria.
Nella lettera ai parlamentari, Honenu sottolinea che non è mai accaduto, in passato, che un “terrorista ebreo” scarcerato prima del completamento della pena abbia commesso qualunque ulteriore violenza.
Honenu afferma che nessun tipo di terrorismo può essere “giustificato”, ma tiene a sottolineare che gli atti di violenza commessi dai detenuti che compaiono sulla lista furono quasi sempre consumati a caldo, sulla spinta della paura o dell’esasperazione, senza piani politici o ideologici premeditati.

(Da: Ha’aretz, 5.07.07)

Nella foto in alto: il sergente paramedico Benny Kikis, 20 anni, di Carmiel (Galilea), uno dei sei soldati israeliani uccisi il 19 febbraio 2002 da tre terroristi palestinesi che aprirono il fuoco da tre diverse posizioni sul posto di blocco di Ein-Ariq, presso Ramallah. Tre dei soldati furono uccisi a bruciapelo, all’interno della casupola dove stavano riposando in attesa del loro turno.
Dal sito web di Honenu: «Gli lasciai un messaggio nella segreteria del cellulare: “Benny, figlio mio, chiamami appena puoi, sono tanto preoccupata per te, stai attento, ricorda cosa ti dice tua madre: non lasciare che nessuno ti si avvicini, piuttosto spara. Se spari, al massimo finirai in prigione, ma sarai vivo. Per favore, non credere a nessuno, tu sei così candido. Ascolta tua madre: stai attento e te e ai tuoi compagni”. Ma a quell’ora Benny era già morto».