Ancora ragazzini usati dai terroristi per attentati suicidi

Forze israeliane hanno scoperto in tempo una cellula terroristica che era in procinto di compiere attentati suicidi in Israele

image_747Le forze di sicurezza israeliane hanno scoperto in tempo una cellula terroristica nei campi palestinesi di Balata and Askar (presso Nablus, in Cisgiordania) che era in procinto di compiere attentati suicidi in Israele. I membri della cellula terroristica sono stati arrestati nelle scorse settimane, ma solo mercoledì sono stati resi pubblici i dettagli dell’operazione.
Tra gli arrestati figurano quattro reclutatori, e quattro adolescenti palestinesi di 15-16 anni destinati a servire come attentatori suicidi. Secondo le investigatori israeliani, la cellula rispondeva a direttive provenienti dagli Hezbollah libanesi.
Uno dei minorenni arrestati ha raccontato d’aver preso contatto con un terrorista reclutatore che già conosceva e di avergli confidato il desiderio di farsi esplodere in Israele. Alle domande del terrorista circa le sue motivazioni, il ragazzo avrebbe risposto di voler diventare un “martire” come il suo amico Amar Alfar, che si fece esplodere nel novembre 2004 nel mercato Carmel di Tel Aviv (uccidendo tre israeliani e ferendo o mutilandone altri quaranta).
Un altro terrorista ha detto agli investigatori d’essere già stato video-filmato in un campo palestinese di Nablus mentre legge il suo “testamento spirituale”, un’abitudine in uso nei gruppi terroristici per rivendicare gli attentati suicidi.
Un minorenne del campo Askar ha rivelato invece d’essere stato reclutato per compiere un attentato suicida in Israele, ma di essersi consegnato a un posto di blocco delle Forze di Difesa israeliane perché temeva ripercussioni contro la sua famiglia.
Fra gli arrestati, anche un 17enne del campo Balata sospettato d’aver reclutato ragazzini del posto per realizzare attentati suicidi, fra i quali un 15enne che in effetti tentò di farsi esplodere a un posto di blocco israeliano il 22 maggio scorso. Fortunatamente i soldati israeliani in servizio al posto di blocco individuarono in tempo l’esplosivo addosso al ragazzino palestinese, salvando la vita a lui e delle sue potenziali vittime.

(Da: YnetNews, 15.06.05)