Approvato dal governo il piano di disimpegno da Gaza

Approvato anche il nuovo tracciato della barriera anti-terrorismo

image_579Come previsto, il governo israeliano ha approvato domenica (con 17 voti a favore e 5 contrari) il piano del primo ministro israeliano Ariel Sharon per il disimpegno dalla striscia di Gaza e da parte della Cisgiordania settentrionale. Grazie alla delibera, ora potranno essere emessi ordini per lo sgombero delle comunità civili israeliane da abbandonare: lo smantellamento dei primi gruppi di insediamenti potrà iniziare a partire dal 21 luglio 2005.
Hanno votato contro i ministri Binyamin Netanyahu (finanze), Yisrael Katz (agricoltura), Dan Naveh (sanità) e i ministri senza portafoglio Natan Sharansky e Tzahi Hanegbi.

Il ministro della difesa Shaul Mofaz ha detto alla riunione del governo che è importante non tirare per le lunghe il processo di sgombero, completando l’operazione entro il primo settembre. Secondo Mofaz, è importante finire l’operazione rapidamente perché essa richiederà l’impiego di molti truppe, ed anche per ridurre nel tempo il trauma dello sgombero.

Sempre domenica, con una sessione maratona, il governo ha continuato la discussione passando ad approvare il nuovo tracciato della barriera anti-terrorismo (fra Israele e Cisgiordania), rivisto sulla base delle raccomandazioni della Corte Suprema israeliana. Il nuovo itinerario, che comprende circa 7% di territorio al di là della ex linea armistiziale del 1949-67, contro il 16% del progetto precedente, include i blocchi di insediamenti di Ma’aleh Adumim e Gush Etzion, nei dintorni di Gerusalemme. Il governo ha approvato il nuovo tracciato con 20 voti a favore e uno contrario.

“Lo sgombero è un passo difficile per i coloni, per tutti i cittadini d’Israele e per me personalmente – ha dichiarato il pm Sharon domenica mattina aprendo la discussione sul suo piano – E penso che sia difficile anche per i ministri di questo governo. Comunque ritengo che sia un passo vitale per il futuro del paese. Questo non è un giorno né facile, né felice”.
Prima del voto, i membri del governo hanno ascoltato le relazioni di Yonatan Bassi, capo dell’ Authority per il Disimpegno, e del procuratore generale Menahem Mazuz.

Da quando, nel dicembre 2003, aveva annunciato il suo piano di disimpegno, e ancora più dopo la lettera di impegni del presidente Usa George W. Bush dell’aprile 2004, il pm Sharon ha più volte dichiarato che lo smantellamento degli insediamenti della striscia di Gaza e di parte della Cisgiordania settentrionale renderà possibile ad Israele mantenere alcuni grandi blocchi di insediamenti (per lo più a ridosso della ex linea armistiziale) come Gush Etzion, Ma’aleh Adumim ed Ariel.

Giovedì sera i ministri laburisti erano stati ragguagliati sul nuovo tracciato della barriera anti-terrorismo da esperti delle Forze di Difesa israeliane e avevano deciso di votare a favore. “E’ una misura di sicurezza volta a proteggere i cittadini dal terrorismo – aveva dichiarato Shimon Peres – senza alcuna implicazione politica”.
Non è un caso, comunque, che il governo abbia deciso di approvare nella stessa giornata sia il ritiro da Gaza che la conferma della barriera difensiva: due misure viste come parti di una stessa strategia per garantire maggiore sicurezza al paese.

Il piano, ufficialmente denominato “Piano emendato per il disimpegno: sgombero di insediamenti e territorio”, non fissa date precise demandando la tempistica al primo ministro e al ministro della difesa. Il piano prevede tuttavia che “il governo verrà riconvocato alla vigilia dello sgombero di ogni gruppo di insediamenti per discutere le circostanze del momento ed esaminare se tali circostanze debbano o meno influenzare il processo di sgombero”. Secondo fonti governative, tale clausola permette al governo di sospendere l’operazione se notizie di intelligence dovessero annunciare imminenti attentati terroristici o attacchi contro le Forze di Difesa israeliane provenienti dalla striscia di Gaza.

Gli insediamenti saranno sgomberati secondo il seguente ordine:
Fase 1: Tre insediamenti isolati nella striscia di Gaza: Morag, Netzarim e Kfar Darom.
Fase 2: I quattro insediamenti nel nord della Cisgiordania: Ganim, Kadim, Homesh e Sa-Nur.
Fase 3: I quindici insediamenti del blocco di Gush Katif (striscia di Gaza sud).
Fase 4: Gli insediamenti della striscia di Gaza nord: Elei Sinai, Dugit e Nissanit.

Il piano si presenta come basato sulla precedente decisione del governo israeliano del 6 giugno 2004, con lo stesso obiettivo di “migliorare la realtà sul piano diplomatico, economico, demografico e della sicurezza”. Il piano richiama anche l’obiettivo, già contenuto nella prima decisione, di completare l’operazione entro il 2005.

(Da: Jerusalem Post, 20.02.05)

Nella foto in alto: una veduta di Neveh Dekalim