Approvato il piano di disimpegno

Sharon: 'Israele prende il proprio futuro nelle proprie mani.

image_231Il governo israeliano ha approvato domenica sera il piano di disimpegno del primo ministro israeliano Ariel Sharon dalla striscia di Gaza e da parti della Cisgiordania settentrionale con 14 voti favorevoli e 7 contrari
La votazione è avvenuta dopo che era stata superata una crisi dell’ultimo momento circa l’inclusione nella nuova versione del piano di un riferimento al carteggio Sharon-Bush, che vincola il primo ministro a rimuovere gli insediamenti nella striscia di Gaza.
Sharon ha dichiarato domenica che la decisione del governo costituisce un chiaro messaggio rivolto a Israele, ai palestinesi e a tutto il mondo. “Israele – ha detto Sharon – prende il proprio futuro nelle proprie mani, il disimpegno è avviato. Il governo ha deciso che entro la fine del 2005 Israele lascerà (i 21) insediamenti della striscia di Gaza e quattro insediamenti in Cisgiordania (settentrionale). Israele ha fatto un passo decisivo per il prorpio futuro. La maggior parte della gente in Israele capisce il grande valore di questo piano. E’ una decisione per il bene di Israele sul piano politico ed economico e per il bene del popolo ebraico in Terra d’Israele sul piano demografico. La decisione di oggi – ha aggiunto Sharon – dà speranza a tutti”.
Ribadendo i punti del suo discorso di Herzliya del 18 dicembre 2003, Sharon ha detto che “Israele non intende aspettare ancora i palestinesi. Essi sanno bene che, se non agiranno contro il terrorismo, continueranno a perdere terreno, come afferma a chiare lettere la lettera d’impegno del presidente Bush. Spero che ora capiranno che per avere la pace devono adoperarsi per fermare il terrorismo, le violenze e l’istigazione all’odio”.
Il vice primo ministro Ehud Olmert ha detto che darà immediatamente disposizione alla Israel Lands Authority di congelare tutte le nuove richieste di licenze edilizie nella striscia di Gaza.
Il governo ha votato dopo che l’Alta Corte aveva respinto cinque ricorsi contro il licenziamento da parte di Sharon dei due ministri di Unione Nazionale, Benny Elon e Avigdor Lieberman, contrari al piano.
Secondo la nuova versione, il piano è stato approvato ma gli insediamenti potranno essere effettivamente rimossi solo dopo un ulteriore voto del governo nel marzo 2005, che avverrà “tenendo conto delle circostanze del momento”. Nel frattempo, in questi nove mesi dovranno essere approntate le infrastrutture necessarie per rendere possibile lo sgombero degli insediamenti. Il ministero della difesa dovrà preparare i piani del ritiro militare dalla striscia di Gaza e da parti della Cisgiordania. Una commissione speciale formulerà criteri per la questione degli indennizzi. Il ministero di giustizia appronterà la legislazione necessaria, mentre l’Agenzia Ebraica sarà incaricata da assistere nell’opera di reinsediamento degli israeliani evacuati.

(Da: Jerusalem Post, Ha’aretz, 6.06.04)