Arabi israeliani soddisfatti per i vantaggi della barriera difensiva

Grazie a Dio la barriera ha posto fine alla sfilata di terroristi che attraversavano la nostra città

image_255Da quando è stata completata la costruzione, nella loro zona, della barriera anti-terrorismo, molte comunità di arabi israeliani, soprattutto quelle che si trovano a ridosso del confine con villaggi palestinesi della Cisgiordania settentrionale, dicono di godere di un picco sia in termini di sicurezza che di attività economiche.
Cittadini arabi che un tempo importavano merci per milioni di shakel dalla vicina Jenin, oggi comprano e spendono sul posto. “Grazie a Dio la barriera ha posto fine alla sfilata di terroristi che attraversavano la nostra città, garantendoci maggiore sicurezza e anche un boom economico”, dice Tawfiq Karaman, City Manager di Umm el-Fahm, 42.000 abitanti, una delle più importanti municipalità arabo-musulmane d’Israele.
Fino a dieci mesi fa, prima del completamento della barriera difensiva alla periferia di Umm el-Fahm, i residenti della città – che si trova poco a nord-ovest di Jenin – lamentavano che spesso palestinesi infiltrati dalla Cisgiordania molestavano scolare e studentesse, rubavano auto e scippavano. Quel che è peggio, poi, usavano Umm el-Fahm come base di partenza per lanciare attentati suicidi nel cuore di Israele. Di conseguenza, spesso posti di blocco israeliani bloccavano anche le strade di Umm el-Fahm, e la polizia di frontiera pattugliava sistematicamente la città nella speranza di catturare palestinesi entrati clandestinamente in Israele. Oggi tutto questo sembra finito.

(Da: Jerusalem Post, 18.06.04)

La barriera e i suoi “effetti collaterali”

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