Arrestati i probabili assassini del 16enne arabo Muhammad Abu Khdeir

Senza farsi troppe illusioni, Israele si aspetta altrettanta fermezza e coerenza morale da parte palestinese

Mohammed-Abu-Khdeir

Mohammed-Abu-Khdeir, 16 anni, ucciso lo scorso 2 luglio. La polizia israeliana ha arrestato dei cittadini ebrei, uno dei quali ha ammesso che l’hanno ucciso perché arabo

Poche ore dopo la notizia dell’arresto di sei estremisti ebrei accusati dell’efferato omicidio del 16enne palestinese Muhammad Abu Khdeir, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha espresso le sue condoglianze alla famiglia della vittima. “Desidero inviare le mie sentite condoglianze alla famiglia dell’adolescente – ha detto Netanyahu – e garantisco loro che porteremo davanti alla giustizia i colpevoli. Nella nostra società non c’è posto per questi assassini”. Sempre domenica, Netanyahu ha anche esortato l’Autorità Palestinese ad aiutare nella ricerca degli assassini dei tre ragazzi israeliani Gilad Shaer, Naftali Frenkel, Eyal Yifrach, ricordando che gli omicidi hanno intrapreso la loro azione a partire dalla parte della Cisgiordania sotto controllo dell’Autorità Palestinese. “Così come noi abbiamo trovato gli assassini di Abu Khdeir in pochi di giorni – ha detto Netanyahu – allo stesso modo l’Autorità Palestinese ha il dovere di fare tutto il possibile per arrestare gli assassini palestinesi”.

Facendo riferimento alle campagne pro “vendetta” e ai disordini in corso in molte località arabe, Netanyahu ha ribadito: “Siamo contrari a tutti gli atti di teppismo anti-arabo così come siamo contrari alle bombe molotov, alle sassaiole, alle aggressioni e ai blocchi stradali. Condanniamo con fermezza chiunque inciti ‘morte agli arabi’ così come condanniamo chiunque inciti ‘morte agli ebrei’.” Netanyahu ha ricordato che la forza di Israele sta nel fatto di essere una democrazia fondata sul diritto. “L’assassinio è assassinio, l’istigazione è istigazione – ha detto – e noi trattiamo entrambi con la massima severità. Non facciamo distinzione tra terrorismo e terrorismo, né tra istigazione e istigazione”.

Shelly Dadon, 19 anni, uccisa lo scorso primo maggio. La polizia israeliana ha arrestato un cittadino arabo che ha ammesso d’averla uccisa perché ebrea

Netanyahu ha elogiato la polizia israeliana per essere venuta a capo rapidamente all’omicidio del ragazzo palestinese, sottolineando come il governo avesse dato precise indicazioni alla polizia di dare alta priorità al caso. “Parallelamente – ha continuato Netanyahu – la polizia ha anche risolto l’omicidio dell’israeliana Shelly Dadon a Migdal Haemek, anche in questo assicurando il sospetto alla giustizia”.

Netanyahu ha poi criticato l’Autorità Palestinese per la sua opera di costante istigazione contro Israele: “Loro celebrano gli assassini come degli eroi. Questo è un conflitto asimmetrico. Noi non cerchiamo la loro distruzione, mentre loro insegnano ad ampi strati della loro società a perseguire la nostra distruzione, e questo deve cessare. C’è troppa sofferenza, c’è troppo dolore”.

A nome della famiglia, uno zio del ragazzo israeliano Naftali Frenkel, ucciso il mese scorso da terroristi palestinesi, ha espresso le condoglianze domenica con una telefonata a Hussein Abu Khdeir, padre del 16enne arabo assassinato la scorsa settimana. “Abbiamo espresso la nostra profonda empatia con il loro dolore, da una famiglia in lutto a un’altra famiglia in lutto – ha spiegato Yishai Frenkel – Penso che sia una cosa molto positiva che abbiano arrestato quelli che sembrano essere i colpevoli. Abbiamo espresso il nostro assoluto disgusto per quello che è successo. Non c’è alcuna differenza tra chi ha ucciso Muhammed e quelli che hanno ucciso i nostri ragazzi. Sono assassini quelli e sono assassini questi, ed entrambi devono essere trattati con il massimo rigore previsto dalla legge”.

(Da: YnetNews, Jerusalem Post, 6.7.14)

Tzippi Sha-ked

Tzippi Sha-ked

Scrive Tzippi Sha-ked, su Times of Israel: «Siamo totalmente inorriditi dal fatto che alcuni giovani ebrei abbiano potuto fare una cosa così atroce. Tutta la nazione condanna il loro comportamento malato. Che rimane tuttavia un’aberrazione, non la regola. Lo squadrismo e la vendetta violenta rimangono un fenomeno estremamente raro in Israele. L’ultima volta che accadde qualcosa di simile fu nel 1994, quando l’assassino di massa Baruch Goldstein fece strage a Hebron. Come tutte le società abbiamo i nostri estremisti, alcuni estremamente violenti. Ma non abbiamo mai lasciato che prendessero il controllo sulla maggioranza. Purtroppo, gli estremisti islamici controllano invece la maggioranza silenziosa che noi speriamo voglia la pace. Un brutale omicidio come questo del 16enne Mohammed Abu Khdeir è così raro che quando accade qualcosa di simile restiamo tutti scioccati. Come nazione, ci siamo raccolti dopo l’assassinio dei tre ragazzi Eyal, Naftali e Gilad e abbiamo pregato e ci siamo confortati a vicenda. Non abbiamo scatenato una rivolta nelle piazze. Poi allo shock si è aggiunto un altro shock: è accaduto l’impensabile. Posso solo dire che la nazione israeliana non sta distribuendo dolci per le strade in segno di festa; non alziamo tre dita in un turpe segno di vittoria e rivalsa; non abbiamo istigato i nostri figli coi nostri libri di testo ad odiare gli arabi e i musulmani e a farsi giustizia da sé uccidendo a caso. Al contrario, siamo inorriditi e stiamo agendo rapidamente per arrestare e perseguire i folli colpevoli, e fermare questa violenza. A differenza dell’Autorità Palestinese, Israele non intitolerà in loro onore una strada, una piazza o un villaggio; le madri non andranno in televisione a esprimere esultanza e orgoglio per quello che hanno fatto quei loro figli; le famiglie dei colpevoli non riceveranno assegni e stipendi tanto più consistenti quanto più sanguinosi i delitti perpetrati. E gli autori di quel delitto saranno processati e giudicati secondo le leggi di un processo democratico». (Da: Times of Israel, 6.7.14)