Astro-scimmie e Photoshop

Perché il regime iraniano mente in modo così smaccato e inutile?

Di Aharon Lapidot

image_3656Secondo una frase solitamente attribuita a Joseph Goebbels, il ministro della propaganda nazista, se si dice una menzogna abbastanza grossa e si continua a ripeterla, la gente finisce col crederla. Gli iraniani devono aver deciso di basare su questo concetto la loro strategia d’immagine, ma con scarso successo. Le bugie iraniane sono così trasparenti che è difficile pensare che vi sia qualcuno al mondo che ci crede davvero.
Questa pagina non è abbastanza lunga per contenere le ragnatele di inganni, le mezze verità e la spudorate falsità che avvolgono il programma nucleare iraniano, per cui non cercheremo nemmeno di elencarle. Tuttavia, se si può convenire che lo sforzo dell’Iran di nascondere le sue attività nucleari è, in qualche misura, comprensibile, resta difficile spiegare come mai Tehran si imbriglia in una serie di bugie che non reggono alla realtà dei fatti.
Qualche esempio. Nel luglio 2008 l’Iran diffuse una foto raffigurante un test di lancio missilistico. Nella foto si vedevano quattro rampe di lancio, ma solo tre missili in decollo. Uno dei quattro lanci era evidentemente fallito. Capita. Ma poco dopo gli iraniani diffusero un’altra foto “corretta”, questa volta con un missile appiccicato sulla quarta rampa. Il foto-ritocco era così scadente che divenne una barzelletta su internet e fece il giro del mondo. Innumerevoli siti web pubblicarono addirittura le due versioni della foto una accanto all’altra.
Circa una settimana fa gli iraniani hanno orgogliosamente annunciato che avevano mandato una scimmia nello spazio a 120 km di altezza, riportandola a casa sana e salva. Ma, di nuovo, le foto del prima e del dopo non coincidevano, ed è diventato ben presto chiaro che la scimmia non è la stessa: quella lanciata nello spazio e quella tornata sulla terra erano evidentemente due scimmie diverse. In particolare, una ha un evidente neo rosso sopra un occhio, che l’altra non ha. Qualcuno, come il Times di Londra, ha addirittura ipotizzato che il lancio fosse del tutto inventato.
Lo scorso fine-settimana il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad ne ha fatta un’altra. Questa volta si tratta del super jet di produzione interamente iraniana “Qaher F-313” a tecnologia stealth, del tipo comunemente noto in Occidente come “di quinta generazione”. Ancora una volta, è bastata un’occhiata un po’ attenta alle foto per constatare che il “minaccioso” aereo solleva non poche perplessità: nulla, nel modello presentato dall’Iran, sembra aerodinamicamente corretto, né sembra corrispondere al testo che lo accompagna. È molto probabile che il velivolo ritratto nelle foto non sia altro che un modello in fibra di vetro senza alcuna reale capacità di volare.
A questo punto la domanda è: perché gli iraniani fanno così? È una domanda molto seria, perché non si può liquidare gli iraniani come una banda di buffoni. Tutt’altro. Nonostante tutta la loro ostilità verso di noi, abbiamo sempre saputo che la loro è una grande nazione, con una storia magnifica che ha dato enormi contributi al resto del mondo. Gli iraniani sono una nazione colta, diversi di loro studiano nelle migliori università del mondo. Molti iraniani moderni, specialmente fra le giovani generazioni, sono avidi consumatori di cultura occidentale: anche oggi, sotto le minacce delle Guardie della Rivoluzione Islamica. Non è possibile che questa nazione intelligente non capisca che ogni bugia sbugiardata, anziché farli apparire più potenti, non fa che indebolire sempre più l’immagine e la credibilità dell’Iran.
Anche se queste fandonie costituiscono quello che alcuni amano definire “a uso e consumo interno”, questo atteggiamento da “guardatemi, guardatemi” non regge, e tutti nel mondo capiscono che laggiù non c’è nient’altro che un castello di menzogne.

(Da: Israel HaYom, 4.2.13)

Nelle immagini in alto: le due foto del test missilistico iraniano