Attribuiti a Israele anche i danni causati dai terroristi

Le Forze di Difesa israeliane non hanno mai avuto intenzione di colpire i civili.

image_211Un colpo sparato mercoledì a scopo deterrente verso una manifestazione che avanzava verso il quartiere Tel el-Sultan nel campo di Rafah (striscia di Gaza meridionale) e che ha disgraziatamente provocato la morte di otto palestinesi, costituiva l’ultima risorsa per impedire agli uomini armati mescolati in mezzo a quella folla di raggiungere la postazione dei soldati, e di isolare un’unità sotto copertura dal resto delle truppe. Lo ha spiegato venerdì scorso ai giornalisti il comandante israeliano della divisione di Gaza Shmuel Zakai.
Zakai ha ribadito che le Forze di Difesa israeliane non hanno mai avuto intenzione di colpire direttamente i manifestanti. Comunque, ha aggiunto, l’esercito aveva ricevuto informazione della manifestazione e dell’intenzione di palestinesi armati di mescolarsi ai dimostranti, per cui aveva fatto pervenire ai rappresentanti palestinesi messaggi precisi affinché evitassero di far muovere la manifestazione in quella direzione.
Zakai ha aggiunto che le immagini di distruzione diffuse dalla propaganda palestinese riguardano per lo più edifici danneggiati o distrutti nel corso degli ultimi tre anni e mezzo di scontri.
Secondo Zakai, nessuno degli abitanti della zona di Rafah ha mai sofferto sete o fame a causa delle operazioni anti-terrorismo israeliane dell’Operazione Arcobaleno. Nei casi in cui si sono verificate interruzioni dell’approvvigionamento idrico ed elettrico, sono subito entrate in funzione squadre di riparatori per porre rimedio ai guasti nel più breve tempo possibile.
Anche le immagini di strade disastrate, afferma il comandante israeliano, sono in realtà il frutto dell’esplosione di mine e bombe poste da terroristi palestinesi sotto la superficie delle strade e ricoperte di asfalto per farle esplodere al passaggio dei soldati. Anche molte delle case danneggiate, denunciate da fonti palestinesi o filo-palestinesi, sono per lo più il risultato di potenti esplosioni di ordigni, piazzati da terroristi all’interno dei muri delle case allo scopo di colpire i soldati israeliani che battono la zona alla ricerca di terroristi e di tunnel usati per il traffico di armi.
Proprio allo scopo di rispettare i diritti umani fondamentali, ha concluso Zakai, per tutta la duranta delle operazioni – che non sono terminate – le Forze di Difesa israeliane hanno garantito accesso illimitato in Rafah alle ambulanze e a decine di camion carichi di coperte, cibo, medicinali e centinaia di bombole d’ossigeno.

(Da: Jerusalem Post, 22.05.04)