Autorità Palestinese: “Non riconosceremo mai Israele come stato nazionale del popolo ebraico”

I palestinesi hanno subito respinto l’ultima proposta di reciproche concessioni avanzata da Netanyahu.

image_2960L’Autorità Palestinese non riconoscerà mai Israele come stato nazionale del popolo ebraico. Lo hanno ribadito martedì i più alti rappresentanti palestinesi dopo che il giorno prima il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, nel suo discorso all’apertura della sessione invernale della 18esima Knesset, si era dichiarato pronto a prorogare la moratoria delle attività edilizie ebraiche in Cisgiordania in cambio di tale riconoscimento.
Il negoziatore palestinese Saeb Erekat ha affermato che la richiesta israeliana non potrà mai essere accettata, mentre il suo collega Nabil Sha’ath aggiungeva che il governo palestinese di Ramallah non intende tollerare nessun congelamento parziale o temporaneo degli insediamenti, e ribadiva che tale congelamento deve essere applicato anche ai quartieri ebraici di Gerusalemme est. Yasser Abed Rabo, alto esponente dell’Olp, ha accusato Netanyahu di mirare con la sua richiesta a “indebolire l’immagine del presidente Obama in Medio Oriente”, a “demolire il processo di pace” e a “distrarre l’attenzione dalle vere questioni fondamentali”.
Già lunedì la dirigenza palestinese si era affrettata a respingere la proposta dal primo ministro israeliano pochi minuti dopo che era stata avanzata. Nabil Abu Rdainah, portavoce del presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen), aveva immediatamente respinto la proposta ribadendo che, per tornare ai colloqui diretti sotto l’egida degli Stati Uniti, è necessario il congelamento di tutte le attività edilizie ebraiche, e aveva aggiunto: “La questione della ebraicità dello stato non ha nulla a che vedere con questa materia”.
Nell’avanzare la sua proposta, Netanyahu aveva sottolineato che Israele è disposto a fare concessioni, ma che un accordo di pace e uno stato palestinese potranno essere raggiunti solo se i palestinesi saranno disposti a riconoscere Israele come patria degli ebrei. “Se la dirigenza palestinese dirà inequivocabilmente alla sua gente che riconosce Israele come stato nazionale del popolo ebraico – aveva detto lunedì Netanyahu alla Knesset – io sono pronto a riunire il mio governo e proporre un’ulteriore moratoria. Abbiamo bisogno di un compromesso reciproco coi palestinesi, abbiamo bisogno di vedere che loro sono disposti a fare le sostanziali concessioni necessarie alla pace come noi siamo pronti a farle dalla nostra parte. I palestinesi – aveva concluso il primo ministro israeliano – hanno sprecato dieci mesi (di congelamento degli insediamenti) e ora pretendono un’ulteriore moratoria. Spero che la loro richiesta non sia solo un trucco per evitare di fare le concessioni che devono essere fatte se si vuole arrivare a un accordo di pace”.

(Da: Ha’aretz, 12.10.10)

Nella foto in alto: il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu durante l’intervento di lunedì all’apertura della sessione invernale della 18esima Knesset

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