Bassem Eid alla Nobel Malala: “Non dare soldi a Hamas e all’Unrwa”

Lettera aperta di un attivista palestinese per i diritti umani

Bassem Eid, autore della lettera aperta a Malala

Bassem Eid, autore della lettera aperta a Malala

Bassem Eid, attivista palestinese per i diritti umani, chiede a Malala Yousafzai, Premio Nobel per la Pace 2014, di mantenere la sua promessa di condividere il premio in denaro con i bambini della striscia di Gaza, ma di evitare che i fondi finiscano nelle mani di Hamas. In una “lettera aperta a Malala” che Eid ha pubblicato su The Media Line, il noto attivista dice alla giovane pakistana che “Hamas agisce secondo i principi dell’islam estremista, e non secondo i principi delle Nazioni Unite”. Questo il testo della lettera.

Cara Malala,
ti abbiamo vista questa settimana ricevere il Premio Nobel per la Pace a riconoscimento della tua attività per la pace in Pakistan. Ci congratuliamo con te per il tuo coraggio e per non aver paura di combattere l’islam estremista nel tuo paese. Scrivo queste parole da fiero musulmano. So quanto sia difficile, con così tanti ostacoli sulla tua strada, e per questo motivo dobbiamo sostenerti. Siamo molto fieri di te.

Apprezzo la tua decisione di aiutare con il tuo premio in denaro i bambini profughi palestinesi a Gaza, perché hanno veramente bisogno del tuo aiuto. Tuttavia devo raccomandarti, se vuoi fare una tale donazione, di venire per favore a farla qui di persona e non attraverso l’Unrwa, l’agenzia Onu per gli aiuti ai profughi palestinesi. Se mandi i fondi attraverso l’Unrwa, i bambini profughi palestinesi non ne avranno mai alcun beneficio perché a Gaza i fondi dell’Unrwa finiscono nelle mani dell’islam estremista.

Ti invito personalmente nella mia casa e nella mia comunità, a Gerusalemme. Ti organizzeremo un viaggio per andare a Gaza a incontrare gli scolari e ti assisteremo nell’offrire il tuo dono direttamente ai bambini che hanno bisogno del tuo aiuto.

Ecco come stanno le cose. Non sorprende affatto che siano stati trovati dei lanciarazzi nelle strutture delle Nazioni Unite. Quindici anni fa, i dipendenti dell’Unrwa con sede a Gaza votarono per eleggere i loro dirigenti sindacali. Hamas approfittò della campagna per prendere il controllo dell’intero sistema scolastico. Nel 2012 oltre il 90% dei dipendenti UNRWA era ormai composto da sostenitori di Hamas.

Malala Yousafzai, premio Nobel per la pace 2014

Malala Yousafzai, premio Nobel per la pace 2014

Dopo averne preso il controllo, Hamas ha creato un intero apparato il cui compito è preservare la sua presa su tutte le scuole dell’Unrwa con sede nella striscia di Gaza. L’organizzazione Al-Kutla Al-Islamiya (il Blocco Islamico) ha cambiato i programmi scolastici e ha introdotto nuovi libri di testo. Chiunque analizzi con attenzione la materia vede un’organizzazione che è dedita a diffondere la sua ideologia perniciosa fra i giovani che vivono a Gaza.

La presa di controllo sull’Unrwa è stata un lavoro “dall’interno” svolto dai rappresentanti di Hamas assegnati a ogni scuola con il compito di reclutare studenti nel Blocco Islamico. Questo garantisce che le scuole dell’Unrwa seguano programmi che preparano gli allievi alla lotta armata contro Israele. Il che comporta crescere i bambini come “aspiranti shahid (martiri)” e fargli il lavaggio del cervello sull’irrealizzabile “diritto al ritorno” nei villaggi arabi di prima del 1948, che non esistono più.

Per farsi un’idea dell’indottrinamento che viene fatto a Gaza, basta guardare su YouTube i video-clip del Blocco Islamico, che mostrano gli istruttori dell’Unrwa che agiscono agli ordini di Hamas. I filmati mostrano chiaramente che i bambini di Gaza non vengono introdotti ai valori delle Nazioni Unite, ma piuttosto ai valori della jihad, della “liberazione della Palestina” e del “diritto al ritorno” con la violenza e le armi.

Nonostante tutto questo sia un segreto di pulcinella – tutti i donatori dell’Unrwa ne sono al corrente, compresi Stati Uniti e Israele – questa organizzazione viene ancora considerata un’agenzia di aiuto e assistenza che offrirebbe “un’alternativa a Hamas”. Ma se chiedeste agli abitanti di Gaza che cosa ha fatto per loro l’Unrwa, la risposta sarebbe “niente” (tranne perpetuare all’infinito il loro status di profughi). E Hamas sa bene perché: ha tutto l’interesse a garantire che le condizioni di povertà rimangano invariate, e che i milioni di dollari continuino ad affluire. E ciò mantiene eternamente aperta la questione del “diritto al ritorno”.

In parole povere: i donatori consegnano i fondi a funzionari Unrwa che sono affiliati a Hamas, i quali poi agiscono secondo i principi dell’islam estremista, e non secondo i principi delle Nazioni Unite.

Razzi e tunnel terroristici erano la preoccupazione più urgente circa Gaza la scorsa estate. Nel lungo periodo, quello che deve preoccupaci di più è il lavaggio del cervello imposto da Hamas agli scolari di Gaza.

In pace, Bassem Eid
Attivista per i diritti umani, analista politico

(Da: YnetNews, 12.12.14)