Brillante commedia sulle donne soldato al Tribeca Film Festival

Mentre quattro autori israeliani approderanno a Cannes, il mese prossimo

Zero Motivation

Zero Motivation, di Talya Lavie

Non è MASH e non è Catch-22. E’ Zero Motivation, uno dei film più discussi e apprezzati al Tribeca Film Festival di quest’anno, a New York: una commedia a budget contenuto dedicata al tema della noia e dei procrastinati sogni delle giovani donne nelle Forze di Difesa israeliane. Con questo suo primo lungometraggio, la scrittrice e regista Talya Lavie solleva il coperchio su una realtà fatta di attività come imbustare, sminuzzare pile di carta, servire caffè e gestire seccanti appuntamenti, con i soldati che passano il tempo su videogiochi come Campo Minato e Solitari. Strada facendo, Talya Lavie racconta la toccante storia di tre donne: la ribelle Zohar (Dana Ivgy), l’insoddisfatta Daffi (Nelly Tagar) e la loro comandante burbera-ma-sopraffatta Rama (l’esordiente Shani Klein) le cui speranze di salire nei ranghi restano malauguratamente impastoiate nella sua squadra non esattamente in perfetto ordine. Con una sceneggiatura estremamente divertente e un po’ triste, Zero Motivation si muove lungo la linea sottile tra farsa stravagante e brutale realismo terra-terra. Singoli momenti hanno il sapore della verità specifica, ma i personaggi sono meravigliosamente universali. Con un buon marketing e un po’ di fortuna, questo potrebbe essere il film israeliano di maggior successo per un’intera generazione. (Da: Jordan Hoffman su Times of Israel, 22.4.14)

The Teacher Kindergarten, di Nadav Lapid

Dopo aver ottenuto il successo commerciale nei cinema di Parigi con il suo primo film Policeman (Poliziotto), il regista israeliano Nadav Lapid ha in programma il mese prossimo la prima del suo nuovo lavoro The Teacher Kindergarten (La maestra d’asilo) nella Settimana della Critica al Festival di Cannes. Il programma, scelto dal direttore artistico della manifestazione Charles Tesson, comprende anche la proiezione del nuovo film della regista israeliana Shira Geffen Self Made (Fatto da sé). Geffen ha vinto il premio Camera d’Or a Cannes nel 2007 con il suo film d’esordio Jellyfish (Medusa).

Self Made segue due donne sui due lati della Linea Verde (la ex linea armistiziale fra Israele e Cisgiordania): una israeliana (Sarah Adler) e una palestinese (Samira Saraya). Per un errore umano al checkpoint di confine le due donne si trovano conle identità scambiate e devono vivere l’una la vita dell’altra, finendo con scoprire qualcosa di importante nelle loro esistenze. Tesson descrive Self Made come un film con un tocco burlesque e una miscela di toni morbidi mescolati alla gravità del problema.

“La maestra d’asilo” è una coproduzione israelo-francese nel quadro del Jerusalem International Film Lab. Il film si concentra su un’educatrice (Larry Sarit) che scopre nella sua scuola materna un bambino con un dono prodigioso per la poesia (Avi Schnaidman) e decide di salvare le sue poesie dal mondo volgare e ignorante che lo circonda, ma anche su un bambino che non ha alcun interesse ad essere salvato. “E’ un film intelligente che presenta un ritratto severo d’Israele”, ha detto Tesson annunciando l’inserimento del film nel programma.

Altri autori israeliani approdati quest’anno a Cannes sono la regista Keren Yedaya, il cui film Harcheck mi Headro sarà proiettato nell’ambito della sezione “Un Certain Regard”, e Inbar Horesh, il cui film The Visit sarà presentato nella sezione “Cortometraggi”. (Da: YnetNews, 22.4.14)