Cercasi sinistra araba disperatamente

Ma il segretario del partito arabo-ebraico si schiera con i regimi siriano, iraniano e nordcoreano.

Di Salman Masalha

image_3197[…] La sinistra è quella che dovrebbe battersi per colmare il gap e le tensioni nazionali, formulando un programma sociale trasversale ai confini etnici. La domanda è se vi sia un siffatto programma di sinistra fra gli arabi israeliani. Infatti, perché esista una vera sinistra in Israele, deve esserci anche una qualche sorta di sinistra araba. E invece sembra che tale sinistra non esista.
Oudeh Basharat ha fatto bene a cercare di distinguere fra il suo partito Hadash (Fronte Democratico per la Pace e l’Uguaglianza) dalle altre fazioni arabe, giacché il Hadash, nella sua essenza, è un partito arabo-ebraico imperniato sul Partito Comunista Israeliano (Maki). Ma Basharat non può negare che da molto tempo il Hadash ha perso il suo carattere unico nel panorama politico israeliano e i suoi leader, specialmente sul versante arabo, non si preoccupano di dibattere temi ideologici, sociali o politici, quanto piuttosto di competere con gli altri gruppi arabi sul terreno degli slogan e dello sciovinismo populista.
Una prova evidente di questo fatto si può trovare nelle parole di Mohammed Nafa, segretario generale del Maki, che sono state pubblicate in arabo sul sito web del Hadash. Bisogna leggere quelle parole per capire il grado di deterioramento toccato dal partito che in passato si voleva arabo-ebraico, con un programma sociale e civile progressista. Il segretario generale del partito si schiera spudoratamente a difesa del tirannico e criminale regime siriano: “Non ci arrenderemo mai al meretricio israeliano che tenta di dipingere Israele come una vittima”, scrive ai suoi lettori in arabo. E aggiunge: “Dobbiamo impegnarci nella lotta contro l’occupazione israeliane e americana più che attaccare il regime siriano. Le dittature in Siria, Corea del Nord e Iran sono di gran lunga preferibili agli occupanti americani, israeliani e della Nato e a tutti i loro collaboratori arabi, soprattutto negli stati del Golfo”.
E così, il partito che dovrebbe tenere alta la bandiera della sinistra si allinea con gli ayatollah oscurantisti dell’Iran, con la dittatura nord-coreana – uno dei regimi più cupi sulla faccia della terra – e con il regime tribale e assassino del presidente siriano Bashar Assad che da mesi sta massacrando i cittadini siriani, tagliando la gola a coloro che desiderano e perseguono la libertà. Possono queste “perle di saggezza” del segretario generale del Partito Comunista Israeliano far parte di un programma di sinistra? Ne dubito. Sembra che, a parte l’odio cieco verso Stati uniti e Israele che nei decenni scorsi è diventato una sorta di religione populistica araba, egli non abbia nulla da offrire: certamente non un programma che una sinistra autentica possa credibilmente presentare a cittadini arabi ed ebrei in Israele. […]

(Da: Ha’aretz, 26.7.11)

Nella foto in alto: il poeta, scrittore e saggista arabo israeliano della comunità drusa, Salman Masalha, autore di questo articolo. Masalha, fra l’altro, insegna Lingua e Letteratura Araba all’Università di Gerusalemme

Dello stesso autore:

Deputati arabi come mercenari politici di Gheddafi

https://www.israele.net/articolo,3072.htm

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https://www.israele.net/articolo,2812.htm

Si veda anche:

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