Chaim Guri

Sua Madre

Sua madre
Molti anni fa, alla fine della Cantica di Debora,
udii il silenzio del cocchio di Sisera indugiante a venire,
mentre guardavo affacciarsi alla finestra la madre di Sisera,
una donna dai capelli striati d’argento.

Un bottino di ricami colorati,
colori e doppi ricami al collo delle prede, han visto le fanciulle.
Giaceva, a quell’ora, nella tenda come dormendo.
Molto vuote, le sue mani.
Tracce di latte sul mento, di burro e sangue.

Non si ruppe il silenzio contro i cavalli e i cocchi,
Anche le fanciulle tacquero a una a una.
Il mio silenzio toccò il loro.
Poco dopo il sole tramontò.
Poco dopo si spense il crepuscolo.

Quarant’anni riposò il paese. Quarant’anni
non galopparono cavalli e cavalieri morti non fissarono gli sguardi vitrei.
Ma, morto da poco il figlio, ella morì.

Chaim Guri
(traduzione di Ariel Rathaus)

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Vedi il racconto biblico, “Giudici” cap. 4-5 (NdT)