Che rilevanza avrà il rapporto Winograd ?

Le conclusioni della commissione perdono di valore se non sono pubblicate tempestivamente

Da un editoriale di Haaretz

La questione di quando sarà pubblicato il rapporto della Commissione Winograd sulla seconda guerra del Libano è diventata un interrogativo su quale rilevanza avrà tale rapporto. Già oggi, emana un odore di cibo guasto. Le ragioni date all’epoca da Ehud Olmert per non aver costituito una commissione d’inchiesta di stato – e specialmente quelle ragioni relative alla riduzione ed alla semplificazione del processo – stanno evaporando alla luce del tempo che è già passato, ed anche di più in vista della richiesta da parte degli ufficiali delle forze armate israeliane di potersi difendere da soli contro-interrogando i testimoni.

La richiesta che questo ente investigativo governativo si comporti come una commissione d’inchiesta statale a tutti gli effetti sarà presa in considerazione dalla Suprema Corte di Giustizia il mese prossimo. Se viene accettata, e la commissione Winograd permette davvero che i testimoni siano contro-interrogati, il processo si trascinerà per anni.

La pretesa che i principi della giustizia naturale richiedano che siano inviate lettere di avvertimento a chiunque possa essere danneggiato dalle conclusioni della giuria non si può conciliare con la giustizia pubblica, o con gli scopi della costituzione della commissione. Non si tratta di un’indagine sulla proprietà etica del comportamento di qualcuno, né di un’inchiesta su un incidente di polizia, come quella condotta dalla Commissione Zeiler : si tratta qui del diritto del pubblico, che è stato attaccato con missili ed ha subito delle perdite, di conoscere a fondo la storia e di prendere le decisioni pubbliche appropriate.

L’attuale governo non ha interesse in una pubblicazione rapida del rapporto Winograd definitivo. Questo si può arguire dalla richiesta di Olmert di esaminare tutte le testimonianze prima che la commissione pubblichi le sue raccomandazioni. Quando il rapporto interinale si è rivelato non innocuo come si pensava, è stato chiaro che l’azzardo politico del Primo Ministro su una commissione d’inchiesta governativa era fallito. La sua richiesta di difendersi con avvocati contro conclusioni relative alla conduzione di una guerra è scandalosa. Dopo tutto, è difficile trovare qualcuno, oltre Olmert, che possa essere ritenuto responsabile della guerra, nel bene e nel male.

La Commissione Winograd non è obbligata per legge ad emettere lettere di avvertimento o a mostrare tutte le testimonianze a quelli che potrebbero essere danneggiati, benché abbia l’autorità per farlo, basata sull’ampio mandato che le è stato conferito. Questa mancanza di obbligo è la principale differenza tra un comitato d’indagine e una commissione d’inchiesta. La pretesa che i principi della giustizia naturale richiedano che la Commissione Winograd agisca come una commissione d’inchiesta statale è irragionevole.

Non dobbiamo dimenticare lo scopo per il quale la commissione è stata costituita. Non sta conducendo un’indagine poliziesca, che ha regole rigide, né sta sondando affermazioni che potrebbero condurre ad imputazioni criminali, poiché ha concesso l’immunità a tutti quelli che sono comparsi davanti ad essa. Il rapporto della commissione dovrebbe fornire una comprensione di quanto è accaduto e permettere di trarne conclusioni. Una commissione di questo tipo non può essere trasformata, a metà strada, in una commissione d’inchiesta.

Nel suo rapporto interinale, la Commissione Winograd ha dedicato un intero capitolo al problema della giustizia naturale: “Sorge la questione del giusto equilibrio tra l’efficacia dell’inchiesta ed i diritti di quelli che potrebbero essere danneggiati dal lavoro (della commissione) … Come i membri della Commissione Agranat, anche noi crediamo che la piena applicazione dell’ Articolo 15 a tutti quelli che potrebbero essere danneggiati porrebbe su di noi un fardello impossibile, e vanificherebbe la nostra capacità di sottoporre i risultati e le conclusioni mentre hanno ancora un valore pratico.”

Il tentativo di imporre alla commissione obblighi che non esistono né nella legge né nella lettera di incarico rischia di rendere irrilevanti le sue conclusioni. Il rapporto definitivo deve essere pubblicato tra pochi mesi – o mai più. Altrimenti, servirà solo nelle lezioni di storia.

(Da: Ha’aretz, 06/08/07)