Chi di antisionismo ferisce…

Autore egiziano anti-israeliano rabbiosamente attaccato in patria per una traduzione in ebraico del suo più celebre romanzo

Il romanziere egiziano Alaa Al Aswany

Il romanziere egiziano Alaa Al Aswany

Lo scrittore e intellettuale egiziano Alaa Al-Aswani è sotto attacco da parte dei mass-media del suo paese a causa della pubblicazione in Israele, la scorsa settimana, della traduzione in ebraico di un suo romanzo. Lo scrittore, che si oppone con intransigenza a qualsiasi tipo di normalizzazione dei rapporti con Israele, ha a lungo rifiutato che qualunque sua opera venisse tradotta in ebraico e ha anche condannato la recente traduzione come non autorizzata. Invano.

Nel 2002 Al-Aswani ha scritto il romanzo Palazzo Yacoubian, in cui racconta con coraggio e in modo aperto i molti mali della società egiziana, compresi vari riferimenti a corruzione e molestie sessuali. Palazzo Yacoubian è uno dei romanzi di maggior successo nel mondo arabo e ha dato origine a un adattamento cinematografico e a una serie televisiva.

Per anni Al-Aswani si è rifiutato di autorizzare la traduzione in ebraico del suo romanzo, nonostante venisse pubblicato nel frattempo in decine di altre lingue. Nell’ottobre del 2010, ad esempio, l’allora Israel/Palestine Center for Research and Information, un think tank no-profit di Gerusalemme, annunciò d’aver tradotto il libro senza il permesso dell’autore allo scopo di ampliare la comprensione culturale tra i popoli, ma Al Aswany accusò la traduzione di “furto intellettuale” e minacciò di citare in giudizio i traduttori israeliani in nome della sua totale opposizione ai rapporti culturali con Israele.

La recente edizione in ebraico del romanzo

La recente edizione in ebraico del romanzo “Palazzo Yacoubian”

La scorsa settimana il libro è stato pubblicato dalla casa editrice anglofona Toby con l’assistenza della casa editrice israeliana Kinneret Zmora Dvir. Al-Aswani, il cui atteggiamento aggressivamente anti-israeliano è ben noto, ha pubblicato una telegrafica smentita sul suo account Twitter, poi ripresa da alcuni mass-media egiziani. Il tweet afferma che il romanziere “non ha mai firmato un accordo con un editore israeliano per la pubblicazione delle sue opere”.

Nonostante questa smentita, il parlamentare e giornalista egiziano Mustafa Bakri ha usato la sua testata, giovedì scorso, per attaccare duramente Al-Aswany sulla faccenda della traduzione. “Gli israeliani elogiano Alaa Al-Aswani e la traduzione in ebraico del suo libro – ha dichiarato Bakri – Se hai una goccia di patriottismo, allora dovresti dire che è disonorevole essere stato tradotto. Ma non l’hai detto, e dunque stai abbandonando il popolo egiziano, l’esercito egiziano e la polizia egiziana: tu e quelli della tua specie. Ma abbiamo 90 milioni di patrioti egiziani, e tutti loro sostengono la difesa e la lotta per la patria”. Bakri è lo stesso parlamentare che ha recentemente guidato l’aggressiva campagna contro l’ex deputato Tawfiq Okasha, espulso dal parlamento egiziano per aver incontrato l’ambasciatore israeliano al Cairo.

Un altro presentatore televisivo che ha attaccato l’il romanziere in una trasmissione dal vivo è Tamer Amin, che ha tuonato: “Al-Aswani ha danneggiato l’Egitto e dato la mano a Israele”. Amin ha accusato Al-Aswani di mentire e di aver firmato un contratto negli Stati Uniti con una società israeliana per la traduzione in ebraico del suo romanzo. “Che Allah maledica Israele – ha esclamato – che ha scelto questo romanzo per danneggiare l’Egitto con i personaggi che compaiono nel libro, che tratta di omosessualità, prostituzione, droga e la corruzione”.

Anche altre personalità dei mass-media e un editoriale sul giornale Al Youm Al Sabea hanno condannato Al-Aswani, ignorando totalmente la sua smentita.

(Da: YnetNews, 4.4.16)