Chi fomenta la violenza?

Abu Mazen ha cambiato toni e atteggiamenti, e le conseguenze si vedono

Di Ben-Dror Yemini

Ben-Dror Yemini, autore di questo articolo

Ben-Dror Yemini, autore di questo articolo

Amana Muna era stata condannata all’ergastolo. Faceva parte di una cellula terroristica che nel 2001 assassinò Ofir Rahum, uno studente israeliano di 16 anni, dopo che lei lo aveva attirato con “profferte sessuali” via internet ad un “appuntamento galante” dove gli altri membri del gruppo lo hanno preso e ucciso a sangue freddo.

Muna è stata scarcerata nel 2011 nel quadro del cosiddetto accordo Gilad Shalit (il ricatto di Hamas per la liberazione dell’israeliano trattenuto in ostaggio per più di cinque anni). Poco dopo il suo arrivo in Turchia, il presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen) vi si recò per incontrarla e onorarla.

Anche Mohammed Daoud al-Aqari, un altro assassino scarcerato nell’affare Shalit, si trova ora in Turchia. Suo fratello, Ibrahim, è la persona che ha compiuto l’attacco terroristico della scorsa settimana a Gerusalemme investendo deliberatamente con il suo furgone degli israeliani fermi a una fermata del tram (due morti).

Pagine di Fatah su Facebook che inneggiano alla cosiddetta "intifada della auto"

Pagine di Fatah su Facebook che inneggiano alla cosiddetta “intifada della auto”

Abu Mazen ha certamente svolto un ruolo importante nell’abbassare il tasso di violenza in questi ultimi anni. Ma lo stesso Abu Mazen sta cambiando tono: le sue pretese esagerate nei negoziati con John Kerry, i suoi proclami sempre più estremisti, la sua lettera di elogi e condoglianze alla famiglia del terrorista Muataz Hijazi (per inciso, rampollo di una famiglia originaria della regione saudita dell’Hijaz) che ha attentato alla vita di Yehuda Glick.

Le cose sembrano sul punto di cambiare. Gli attacchi con auto e furgoni contro i pedoni israeliani portano ben evidente la firma di Abu Mazen. Le mani sono quelle di Hamas, ma la voce è la voce di Abu Mazen. Gli esperti sostengono che Abu Mazen non ha interesse a rilanciare le violenze. Chiaro che no. I palestinesi potrebbero solo uscirne sconfitti. Ma da quando in qua, dannazione, i palestinesi agiscono solo in modo coerente con i loro interessi?

(Da: YnetNews, 7.11.14)

 

Intanto dall’Iran, l’ayatollah Khamenei spiega

come e perché distruggere Israele

La Guida Suprema iraniana, l’ayatollah Ali Khamenei, ha postato sabato sera su Twitter l’immagine di una tabella composta di nove domande e risposte “sull’eliminazione di Israele”, con la quale la più alta carica del regime di Teheran spiega perché va “eliminato il fittizio regime sionista” e come perseguire tale obiettivo, chiarendo che “la cosa più urgente da fare è armare la Cisgiordania come la striscia di Gaza” mentre bisogna assolutamente rifiutare qualunque “arbitrato internazionale” e qualunque “proposta di compromesso”.

La Guida Suprema iraniana, l'ayatollah Ali Khamenei, ha postato sabato sera su Twitter l’immagine di una tabella composta di nove domande e relative risposte con la quale il vero capo del regime di Teheran spiega come mai vada “eliminato il fittizio regime sionista”, come perseguire tale obiettivo, spiegando che “la cosa più urgente da fare è armare la Cisgiordania come la striscia di Gaza” mentre bisogna assolutamente rifiutare qualunque “arbitrato internazionale” e qualunque “proposta di compromesso”.

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