Chi mira ai civili, e chi no

Dopo lo sgombero da Gaza, i lanci di Qassam sarebbero dovuti cessare immediatamente

Da un articolo di Yoel Marcus

image_1276(…) Quando le Forze di Difesa israeliane sgomberarono la striscia di Gaza e tutti gli insediamenti ebraici nei quali viveva la terza generazione di residenti israeliani, e li consegnarono nelle mani dei palestinesi, in quel preciso momento i lanci di missili Qassam sarebbero dovuti cessare immediatamente, se non altro per incoraggiare Israele ad andare avanti con i ritiri.
La speranza che i palestinesi avrebbero rapidamente costruito edifici a più piani nelle zone sgomberate per ospitarvi i profughi e creare un’atmosfera di progresso è andata in frantumi. Al contrario, le zone sgomberate sono state prontamente trasformate in basi di lancio. Il netto aumento del fuoco contro il territorio israeliano era l’ultima cosa che i pacifisti israeliani si attendevano dopo l’inizio della fine dell’occupazione e l’abbandono del sogno dell’integrità della Terra d’Israele.
Il lancio di centinaia di Qassam su Israele non è solo molesto. E’ anche stolto. Non solo non fa gli interessi dei palestinesi, ma anzi rafforza gli israeliani che si oppongono allo sgombero di ulteriori territori. Può anche darsi che i lanci di Qassam, che hanno reso infernale la vita degli abitanti di Sderot e dintorni, scaturiscano da rivalità interne fra fazioni terroristiche palestinesi, o dal desiderio di sbarazzarsi del presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen). Se è così, non si vede che bisogno abbiano di usare gli israeliani per mandarsi questi messaggi.
In realtà, non c’è alcuna logica politica nei lanci di Qassam. Essi hanno un solo obiettivo: uccidere civili israeliani solo perché israeliani. Soltanto un miracolo del cielo, e molti difetti tecnici dei missili, ha evitato finora vere e proprie stragi a Sderot. Ma il fatto stesso che una città all’interno del sovrano territorio israeliano debba vivere ogni giorno nella paura è intollerabile.
Le ragioni intestine della guerra d’attrito che i palestinesi hanno dichiarato contro Israele – che si tratti di una rivalità fra Hamas e Jihad Islamica, o tra altre fazioni palestinesi – non dovrebbe nemmeno interessarci. Compito del governo è quello di proteggere i suoi cittadini. (…)
La risposta finora scelta da Israele è stata una sorta di deterrenza mirata: fuoco d’artiglieria, dal cielo e dal mare sui luoghi da cui vengono lanciati i Qassam. Ora sono state aggiunte le uccisioni mirate. Questa forma di reazione in alcuni casi recenti, per errore, ha causato la morte anche di civili, donne e bambini, per lo più perché le organizzazioni terroristiche operano deliberatamente dal mezzo delle aree palestinesi densamente popolate mettendo in pericolo la loro stessa gente. E, meraviglia delle meraviglie, quegli stessi palestinesi che fanno fuoco esclusivamente verso bersagli civili levano grandi proteste, mentre Israele porge le sue scuse.
Le anime più sensibili fra gli israeliani sono addirittura infuriate per l’uccisione, involontaria, di civili palestinesi innocenti. Ma non sono innocenti anche gli abitanti di Sderot? I palestinesi fanno fuoco consapevolmente e intenzionalmente, in modo indiscriminato, verso centri abitati da popolazione civile, mentre gli israeliani cercano costantemente di individuare coloro che si rendono responsabili di quel fuoco, ed esprimono profondo rincrescimento ogni volta che per sbaglio colpiscono dei civili. Un Qassam lanciato nel cuore di un centro abitato, anche se non riesce a uccidere nessuno, equivale a un Qassam che abbia centrato l’obiettivo causando una strage di civili, e richiede una reazione decisa.
I palestinesi dovrebbero sapere che, se i civili israeliani continueranno ad essere bersagliati indiscriminatamente, anche i loro civili rischieranno di finire nel mirino, anche se non intenzionalmente, di chi quegli attacchi li deve fermare.

(Da: Ha’aretz, 23.06.06)

Nella foto in alto: una fabbrica di Sderot centrata la settimana scorsa da un missile Qassam palestinese