Chiuso con le minacce il sito web Voci dal Libano

Pubblicava critiche a Hezbollah da parte di comuni cittadini libanesi

image_1368Verrà chiuso nel giro di pochi giorni un sito web libanese che pubblicava resoconti di guerra della gente comune, comprese dure critiche a Hezbollah. Il sito Voci dal Libano chiuderà a causa dei timori suscitati nei suoi gestori dalle minacce ricevute. Lo riferisce Seth Eisenberg, da tempo in contatto con i gestori del sito.
Eisenberg è stato uno dei fondatori del sito web israeliano Voci da Israele, che pubblica resoconti di comuni cittadini del nord del paese che desiderano raccontare al resto del mondo le loro esperienze durante la recente guerra contro Hezbollah. Quando apparve sulla stampa un articolo che parlava del sito israeliano, Eisenberg venne contattato da un cittadino libanese negli Stati Uniti. “Voleva sapere se eravamo in qualche modo legati al governo – racconta Eisenberg – Gli dissi che siamo gente comune che semplicemente pubblica racconti di gente comune, senza alcuna finalità politica. Volevano mettere in linea un loro sito”.
Il sito libanese conteneva resoconti scritti, audio e video dalle zone del Libano investite dalla guerra. Il paragrafo introduttivo descriveva in questo modo lo spirito del sito: “Tenuti in ostaggio nella loro stessa nazione contro la loro volontà. Uno stato dentro lo stato detta le condizioni a un governo sovrano che non ha la capacità né la volontà di proteggere i suoi cittadini”.
Uno dei resoconti è il racconto di un uomo e della sua famiglia, che avevano fatto i bagagli per lasciare Tiro una volta scoppiati i combattimenti. Quando stavano per partire, membri locali di Hezbollah intimarono loro di disfare i bagagli e restare. Con un’arma puntata contro di lui, l’uomo venne costretto a rientrare in casa. Sul sito ha scritto che vorrebbe che gli Hezbollah se ne andassero, o almeno che andassero a combattere da un’altra parte.
L’emittente televisiva di Hezbollah Al-Manar ha mandato in onda una serie di servizi contro i gestori del sito, definendoli “collaborazionisti al servizio di Israele”.
Riferisce Eisenberg che, in una conversazione con uno dei fondatori del sito libanese, gli è stato spiegato che il sito non ha avuto alcun problema fino a quando non ha avuto inizio la serie di servizi televisivi, allorché gli venne fatto capire che le loro critiche a Hezbollah e la “collaborazione con Israele” avevano “passato il segno”. “Si sentono costretti a chiudere il sito per evitare minacce alle loro famiglie e a loro stessi”, spiega Eisenberg.
Attualmente sul sito compare la scritta “under construction”, e una frase secondo cui verranno date ulteriori informazioni appena possibile.

(Da: Jerusalem Post, 11.09.06)