“Ci saremmo arresi dopo altri dieci giorni di guerra”

Secondo un ufficiale Hezbollah, il cessate il fuoco dell’agosto 2006 li salvò dalla disfatta

image_1781“Il cessate il fuoco [che pose fine alla seconda guerra in Libano lo scorso agosto] giunse come una ciambella di salvataggio per la nostra organizzazione”. Lo ha dichiarato un ufficiale Hezbollah intervistato martedì dalla tv israeliana Canale 10.
Nell’intervista, l’anonimo ufficiale dice che i miliziani jihadisti libanesi Hezbollah si sarebbero arresi se i combattimenti fossero continuati per altri dieci giorni. Secondo l’ufficiale, i miliziani Hezbollah erano a corto di acqua e viveri e dovevano fare fronte a una rapida diminuzione dei rifornimenti di armi e munizioni.
L’ufficiale dice inoltre che a molti comandanti Hezbollah fu ordinato di nascondersi prima che la guerra cominciasse, e che i miliziani rimasti erano obbligati a lanciare i razzi Katyusha dall’interno delle zone urbane densamente abitate a causa dell’efficienza con cui le Forze di Difesa israeliane distruggevano i lanciarazzi dopo pochi minuti che li avevano individuati.
Quando ricollocavano i lanciarazzi nelle città e nei villaggi, dice l’ufficiale, gli Hezbollah sapevano bene che questo avrebbe comportato vittime fra i civili innocenti. La realtà, secondo l’intervistato, è che il rapidissimo arrivo dei jet israeliani sui luoghi da dove venivano lanciati i razzi, talvolta solo quattro-cinque minuti dopo un lancio di Katyusha, aveva “sorpreso” gli Hezbollah.

(Da: Jerusalem Post, 31.07.07)