Combattimenti a Gaza fra soldati e terroristi

Scontri più violenti del solito, dodici morti

image_1744Sarebbero dodici i palestinesi affiliati a Hamas e Jihad Islamica morti mercoledì in diversi scontri con i soldati israeliani nella striscia di Gaza. Una quarantina i feriti. Feriti anche due soldati israeliani da un razzo anti-carro palestinese che ha colpito il loro veicolo.
Le Forze di Difesa israeliane hanno confermato gli scontri dicendo che si trattava di operazioni volte a “sventare minacce”. I soldati sono penetrati per uno-due chilometri a nord e a sud della striscia di Gaza, presso i valichi di Karni e di Sufa, alla ricerca di cellule terroristiche, ordigni esplosivi, tunnel per il traffico di armi.
Ucciso nel suo veicolo, nel quartiere Sajaiyeh della città di Gaza, Raad Fanuneh uno dei capi delle Brigate al-Quds, ala militare della Jihad Islamica palestinese, particolarmente specializzato nel lancio di missili Qassam. “Per noi è un duro colpo”, ha ammesso un esponente del gruppo terrorista.
Non sono ancora chiare, invece, le circostanze della morte di un terrorista Hamas deceduto, sempre mercoledì, in un’esplosione probabilmente causata dallo scoppio accidentale di un ordigno che stava maneggiando, o in un regolamento di conti fra palestinesi.
Inoltre, sin dalle prime ore della stessa giornata, come i quelle precedenti, si sono registrati lanci di missili Qassam e tiri di mortaio palestinesi dalla striscia di Gaza verso Israele. Almeno 6 Qassam, rivendicati dalla Jihad Islamica, si sono abbattuti sulla città di Sderot e dintorni.
“Le operazioni delle Forze di Difesa israeliane nella striscia di Gaza non indicano alcun cambiamento nella nostra linea di condotta – hanno precisato fonti militari israeliane intervistate da YnetNews – Si tratta di normali misure preventive adottate nel quadro della lotta contro il terrorismo”. Le fonti militari smentiscono la notizia di fonte palestinesi secondo cui fra le vittime vi sarebbe anche civili e bambini. Il Comando Sud israeliano sottolinea che tutti i morti palestinesi erano terroristi armati, colpiti nel corso di scontri a fuoco con soldati israeliani impiegati in attività anti-terrorismo nella striscia di Gaza. “L’alto numero di vittime dipende dal fatto che molti terroristi si sono lanciati negli scontri con le forze israeliane – spiegano le fonti militari – Ci aspettavamo questa reazione ed eravamo pronti ad affrontarla”. Secondo i militari, molti terroristi si sono impegnati negli scontri spinti anche dalla frustrazione per le lotte intestine che imperversano a Gaza. Cosa che può spiegare “i duri combattimenti che abbiamo dovuto affrontare, assai più intensi del solito”.
L’operazione di mercoledì mattina, affermano i militari, è nata nel contesto di crescenti informazioni di intelligence relative ad attentati contro Israele in corso di preparazione da parte di organizzazioni terroristiche nella striscia di Gaza. “Non si tratta di riprendere il controllo di Gaza – spiegano – si tratta solo di raid puntuali, mirati alla distruzione di strutture terroristiche”.
In base alle direttive politiche, se necessario per impedire attacchi terroristici le Forze di Difesa hanno facoltà di operare fino a 1,3 miglia al di là della barriera di sicurezza fra Israele e striscia di Gaza. Le operazioni di mercoledì, sottolineano al Comando Sud, non si discostano da questo standard e dunque non indicano alcun cambiamento di strategia. “Se non agissimo, assisteremmo ad ulteriori attentati e tentativi di sequestro” aggiungono, sottolineando la natura assolutamente difensiva delle operazioni.

(Da: YnetNews, Ha’aretz, 27.06.07)