Come garantirsi che Hamas replichi la sua guerra a Gaza nel giro di pochi anni

Un pratico programma in dodici punti

Di Alan Dershowitz

Alan Dershowitz, autore di questo articolo

Alan Dershowitz, autore di questo articolo

Il Rapporto Goldstone, che accusò Israele d’aver deliberatamente causato vittime civili nell’operazione anti-terrorismo “Piombo Fuso” del dicembre 2008-gennaio 2009, contribuì a generare gli attacchi missilistici e i tunnel terroristici che hanno poi spinto Israele a condurre l’operazione “Margine protettivo” del luglio-agosto 2014.

Ora Hamas vorrebbe il sequel della commissione Goldstone, affidandola questa volta a un fervente anti-israeliano di provata fede (Goldstone ebbe a ricredersi e sconfessò il proprio stesso rapporto), uno che ha già espresso la propria condanna per crimini di guerra di Israele e del primo ministro Benjamin Netanyahu prima ancora di vedere qualsiasi elemento di prova.

I sequel generano i sequel, ed è facilmente prevedibile che Hamas vincerà questa battaglia mediatica post-bellica fatta di parole e di condanne, e che cercherà di replicare la sua vittoria ricorrendo ancora una volta alla sua collaudata strategia dei “bambini morti” (piazzare lanciarazzi e ingressi dei tunnel terroristici nelle aree densamente popolate e dentro edifici civili in modo che Israele finisca col colpire i civili). Replicherà questa strategia perché funziona sempre. E funziona perché Hamas esibisce ai mass-media le vittime civili, ma impedisce ai mass-media di mostrare i razzi e i tunnel dietro e sotto agli scudi umani civili, di mostrare i terroristi uccisi in mezzo ai civili, di mostrare i ragazzini armati come terroristi. Forse fra un anno o forse fra due, ma lo rifarà.

L’unico modo per porre fine a questa guerra ricorrente, e con troppe vittime, è quello di svelare e condannare la strategia di Hamas e di denunciarla pubblicamente come colpevole del doppio, spregevole crimine di guerra (mirare ai civili facendosi scudo dei civili). Continuare a incolpare Israele dà a Hamas l’incentivo per continuare a combattere la sua guerra a singhiozzo fatta sulla pelle dei civili palestinesi e israeliani.

Israele usa le armi per proteggere i propri civili – Hamas usa i civili per proteggere le proprie armi – Hamas espone al fuoco i civili palestinesi

Ecco dunque in rapida sintesi un programma in 12 punti che garantisce la ripetizione all’infinito delle guerre combattute contro Israele da Hamas usando i civili palestinesi come carne da cannone:

1. Incolpare Israele, invece di Hamas, per i bambini morti.

2. Accusare Israele di commettere crimini di guerra.

3. Far sì che le Nazioni Unite fabbrichino prove e traggano conclusioni mendaci contro Israele.

4. Invocare boicottaggi e sanzioni contro Israele.

5. Chiedere che gli Stati Uniti taglino tutti gli aiuti a Israele.

6. Adoperarsi perché degli “accademici” affermino che è lecito, per chi combatte contro una “occupazione”, sparare razzi da edifici civili su obiettivi civili e scavare entro edifici civili dei tunnel di cemento usati per infiltrare terroristi contro obiettivi civili.

7. Adoperarsi perché alcuni sopravvissuti alla Shoà e loro discendenti pubblichino annunci sui giornali in cui paragonano ciò che fa Israele per difendersi al genocidio degli ebrei perpetrato dai nazisti.

8. Accettare acriticamente come oro colato le cifre diffuse da Hamas circa le vittime civili palestinesi, vere e presunte, nonostante Hamas abbia sempre falsificato queste cifre persino per sua stessa ammissione.

9. Focalizzare tutta l’attenzione sul confronto fra il numero di morti palestinesi e di morti israeliani, senza badare al fatto che fa parte della strategia di Hamas accrescere il numero di morti palestinesi mandando allo sbaraglio i civili come scudi umani e riservando i rifugi solo ai terroristi e ai loro comandanti.

10. Adoperarsi perché dei Nobel per la Pace come Jimmy Carter e Desmond Tutu condannino Israele per un presunto “uso sproporzionato della forza”.

11. Far sì che il Tribunale Penale Internazionale apra un’inchiesta contro Israele.

12. Trattare lo stato democratico d’Israele come se fosse sullo stesso piano, o addirittura peggio, del regime terroristico di Hamas.

Ed ecco invece un programma in due fasi per ridurre le probabilità che Hamas ricorra nuovamente al lancio di razzi e all’impiego di tunnel terroristici contro civili israeliani coprendosi dietro i civili palestinesi:

1. Condannare chiaramente Hamas per aver scatenato la guerra, per aver fatto fuoco da aree ed edifici civili, per aver deliberatamente cercato di aumentare il numero di morti civili riservando i suoi rifugi ai terroristi e ai suoi capi.

2. Disarmare Hamas e non permetterle di riarmarsi.

Il problema è che la comunità internazionale sembra intenzionata a seguire il primo programma in dodici punti anziché il secondo programma in due punti. Quindi, a meno che le cose non cambiano, dobbiamo mettere in conto, presto o tardi, una replica della tragedia di questa estate.

(Da: Jerusalem Post, 28.8.14)