Commenti da Israele

Breve sintesi degli editoriali comparsi mercoledì 8 agosto 2007 sui quotidiani israeliani

Yediot Aharonot sostiene che, alle condizioni attuali, saltando direttamente a negoziati sulla composizione permanente con i palestinesi, Israele rinuncerebbe ad uno dei suoi più significativi successi diplomatici degli ultimi anni, cioè il principio della cessazione del terrorismo come condizione per negoziati di pace, contenuto nello slogan “niente negoziati sotto il fuoco”.

Ma’ariv dice che l’astensione dal servizio militare degli ultraortodossi deve essere condannata, però è legale. L’ insubordinazione da parte dei nazionalisti religiosi, d’altra parte, pone una minaccia di guerra civile.

Haaretz, discutendo i colloqui di ieri a Gerico tra il PM Olmert ed il presidente palestinese Abbas, afferma che né Israele né il movimento sionista hanno interessi più importanti o più urgenti che porre fine all’ occupazione dei territori.

Il Jerusalem Post descrive i recenti episodi di insubordinazione nell’esercito, e l’appoggio che i soldati insubordinati hanno ricevuto da rabbini e politici, come un grave pericolo per la democrazia israeliana e per la società in generale. L’editorialista chiede al governo israeliano e alla popolazione di proteggere l’esercito.

Makor Rishon-Hatzofeh ritiene che la decisione del Primo Ministro Ehud Olmert di evacuare i coloni dal mercato di Hebron sia stata solo una cortina fumogena, una provocazione destinata ai titoli dei giornali, e a distogliere l’opinione pubblica dai suoi fallimenti personali, tra cui quello più recente con i sopravvissuti all’Olocausto.

(Da: quotidiani israeliani, 8.08.07)