Consigliere per la sicurezza: Ma i palestinesi lo vogliono uno stato?

Israele dovrà studiare un nuovo piano se il piano attuale per il disimpegno risulterà non praticabile.

Israele dovrà studiare un nuovo piano, se il piano attuale per il disimpegno risulterà non praticabile. Lo ha detto venerdì il consigliere per la sicurezza nazionale Giora Eiland nel corso di colloqui con funzionari dell’amministrazione americana.
Secondo Eiland, che è stato uno degli estensori del piano di disimpegno del primo ministro israeliano Ariel Sharon, “Israele è in imbarazzo e non ha chiaro come realizzare il piano. So che il governo israeliano lo vuole applicare, ma non vedo attraverso quale processo politico lo possa fare. Stiamo prendendo un po’ di tempo, e se questo piano non funzionerà dovremo pensare ad un’altra iniziativa”.
Eiland sostiene che da almeno un anno Sharon ha deciso che lo stallo gioca contro gli interessi di Israele e che pertanto Israele deve prendere l’iniziativa.
Israele è a favore della creazione di uno stato palestinese, aggiunge Eiland, ma il problema è capire se i palestinesi stessi vogliono davvero questa soluzione. “I palestinesi – spiega – hanno respinto la possibilità concreta di dare vita a uno stato palestinese indipendente almeno tre volte nella storia recente, l’ultima ai negoziati di Camp David nel luglio 2000. Forse non sono realmente interessasti a porre fine al conflitto. O forse pensano che Israele collasserà entro pochi anni”.
Secondo il consigliere per la sicurezza nazionale israeliano, la strategia politica di Yasser Arafat si basa su quattro elementi principali:
– fare discorsi “diplomaticamente corretti”;
– mantenere il terrorismo contro la presenza ebraica in Terra d’Israele, iniziato cento anni fa e mai cessato;
– assicurarsi che le sofferenze palestinesi siano abbastanza grandi da dominare la scena;
– contare sul “sorpasso” demografico.

(Da: Jerusalem Post, 9.05.04)