Continua il boicottaggio saudita dei prodotti israeliani

Aperta violazione degli impegni presi da Riad per entrare nella WTO

Da un articolo di Michael Freund

image_1655Nonostante la promessa fatta a Washington quasi 18 mesi fa di cessare l’embargo economico contro Israele, l’Arabia Saudita continua ad applicare il boicottaggio dei prodotti israeliani decretato dalla Lega Araba.
Nel novembre 2005, Riad si impegnò ad abbandonare il boicottaggio come condizione per l’ingresso dell’Arabia Saudita nell’Organizzazione Mondiale del Commercio (World Trade Organization). Un mese dopo, l’11 dicembre 2005, l’Arabia Saudita veniva ammessa nell’Organizzazione.
La WTO, il cui scopo è promuovere la libertà di commercio, proibisce ai propri membri di adottare pratiche discriminatorie come boicottaggi ed embarghi. Ciò nondimeno, il Jerusalem Post ha scoperto che i funzionari sauditi continuano a vietare l’ingresso nel loro paese di merci prodotte in Israele, o prodotte altrove ma con componenti prodotti in Israele.
“Prodotti made in Israel non sono ammessi qui in Arabia Saudita”, ha dichiarato al telefono Khaled A-Sharif, assistant manager del Dipartimento Doganale saudita dell’aeroporto Re Abdul Aziz, fuori Jedda. E ha aggiunto: “E’ naturale che non sono permessi”. In passato, ha spiegato A-Sharif, erano proibite anche le merci prodotte da ditte che avevano “un rapporto” con Israele, ma queste oggi possono entrare nel paese.
Un funzionario delle dogane saudite dell’aeroporto, che si è identificato solo come Feisal, ha dichiarato al Jerusalem Post: “Se è made in Israel, allora non è permesso qui in Arabia Saudita. Se è fatto in qualunque altro paese, allora nessun problema. Purché non in Israele”.
Un funzionario delle dogane saudite dell’aeroporto internazionale Re Fahd a Dammam, che non ha voluto dare il proprio nome, ha detto al Jerusalem Post che qualunque merce made in Israel verrebbe confiscata all’arrivo, impedendo il suo ingresso nel regno. “Sapete, qui non è permesso”, ha spiegato.
Esponenti dell’amministrazione statunitense dicono che continuano a sollevare la questione dei boicottaggio con i loro interlocutori sauditi. Il mese scorso, la Rappresentante del Commercio Usa Susan Schwab ha affrontato la questione del rispetto degli impegni da parte saudita rispondendo per iscritto a un’interpellanza sulla questione presentata dal senatore Gordon Smith. Nella risposta a Smith, Susan Schwab confermava che la continua imposizione del boicottaggio anti-israeliano da parte saudita “non è conforme” agli impegni presi da Riad per entrare nella WTO. Da quando sono entrati nella WTO, scrive Schwab, “vi sono stati segnali contraddittori da parte di funzionari sauditi” circa il boicottaggio, e “l’amministrazione continuerà a monitorare la situazione”.
Come il Jerusalem Post ha rivelato l’anno scorso, nel marzo 2005 i sauditi ospitarono una grande conferenza internazionale che aveva lo scopo di rafforzare il boicottaggio anti-israeliano. Inoltre, lo scorso mese di maggio una delegazione ufficiale saudita ha partecipato a un incontro negli Uffici per il Boicottaggio della Lega Araba a Damasco.

(Da: Jerusalem Post, 16.04.07)