Cresce fra i palestinesi la presenza di al-Qaeda

Gruppi affiliati hanno già rivendicato uccisioni e violenze contro palestinesi e israeliani

image_1392Dopo che il ramo palestinese di al-Qaeda tre settimane fa ha rivendicato la responsabilità dell’assassinio di un alto ufficiale dell’intelligence palestinese e dei quattro uomini della sua scorta, il gruppo si è di nuovo fatto vivo rivendicando violenze nella striscia di Gaza.
Nelle prime ore di domenica mattina palestinesi armati hanno sparato e appiccato il fuoco a un internet caffè di Jabaliya (striscia di Gaza settentrionale) causando molti danni. Nel pomeriggio veniva diffuso un comunicato con il quale l’aggressione veniva rivendicata dall’organizzazione “Spade della Giustizia Islamica”, considerato un gruppo palestinese affiliato ad al-Qaeda. Secondo il comunicato, il locale è stato dato alle fiamme nel quadro “di una serie di azioni volte a combattere la corruzione e i corrotti”.
“Durante il sacro mese del Ramadan – si legge nel comunicato – i nostri combattenti hanno iniziato ad operare in terra santa e nelle prime ore di questa mattina hanno piazzato un ordigno da 10 kg di esplosivo presso un caffè impregnato di corruzione, caratteristico delle attività immorali aumentate nei giorni scorsi. I combattenti della jihad hanno fatto esplodere la bomba come un messaggio per tutti i corrotti”.
Secondo i terroristi, il proprietario del locale era stato preavvertito che il suo locale era divenuto un centro di “attività immorali” e che avrebbe dovuto mettere a posto le cose prima che fosse troppo tardi. L’organizzazione avverte che non risparmierà nessuno che sia considerato “immorale” e che “le spade non avranno pietà di costoro”.
La scorsa settimana era stato diffuso un video prodotto dal ramo palestinese di al-Qaeda nel quale il gruppo si assumeva la responsabilità per l’assassinio del colonnello Jed Tayya, alto ufficiale dei servizi di intelligence dell’Autorità Palestinese. Tayya, ucciso insieme ai quattro uomini della scorta, veniva accusato nel video di al-Qaeda di essere un agente al servizio dei nemici e della loro lotta contro gli jihadisti in terra di Palestina. L’organizzazione prometteva che avrebbe continuato a prendere di mira alti ufficiali dell’Autorità Palestinese che cooperano con israeliani e americani nella lotta contro il terrorismo.
Oltre ai due comunicati, di recente sono stati diffusi anche volantini ad opera di al-Qaeda e altre organizzazioni palestinesi ad essa affiliate come l’Esercito dei Mujjahadin Islamici, che ha rivendicato la responsabilità d’aver aperto il fuoco contro bersagli israeliani e palestinesi, e l’Esercito dell’Organizzazione dell’Islam, che sostiene d’aver preso parte alla presa in ostaggio, nel giugno scorso, su suolo israeliano, del soldato Gilad Shalit.
All’interno della elite palestinese cresce la preoccupazione che al-Qaeda si stia trasformando in uno dei principali attori nella striscia di Gaza nel quadro del conflitto fra Fatah e Hamas. Lo stesso presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen) pochi mesi fa aveva avvertito d’essere in possesso di informazioni che indicavano che al-Qaeda è sempre più attiva dentro il territorio dell’Autorità Palestinese.
Un altro segno della crescita di al-Qaeda in forza e popolarità è dato dalle immagini dell’ex leader dell’organizzazione in Iraq Abu Musab al-Zarqawi appese ai muri un po’ in tutta la striscia di Gaza. Quando alcuni mesi fa al-Zarqawi venne ucciso dagli americani, si tennero veglie funebri simboliche in suo onore, mentre il copricapo reso celebre da alcune sue foto diventava un articolo di grande successo fra i giovani si Gaza e Cisgiordania.
Una fonte della sicurezza palestinese ha dichiarato a YnetNews che l’Autorità Palestinese è preoccupata che, se non si risolve il conflitto interno fra Fatah e Hamas, dirigenza palestinese e comunità internazionale dovranno fare i conti con una crescente presenza nella zona di al-Qaeda e gruppi affiliati. “Se non si avrà una svolta diplomatica, non è sicuro che Fatah sarà la prima alternativa al regime di Hamas. Vediamo un sacco di giovani, anche fra quelli che erano in Hamas, avvicinarsi sempre più alle organizzazioni più estremiste, diventando potenziali candidati all’arruolamento in al-Qaeda e nella sue varie branchie”, afferma la fonte palestinese.

(Da: YnetNews, 8.10.06)

Nella foto in alto: L’ex leader di al-Qaeda in Iraq Abu Musab al-Zarqawi (a sinistra) nel celebre video diffuso il 4 maggio 2006