Da Gerico, un messaggio per Hamas

Non provatevi nemmeno a rompere gli accordi.

Da un articolo di Sever Plocker

image_1131L’operazione delle Forze di Difesa israeliane martedì a Gerico è anche un messaggio: non violate gli accordi con noi o ne pagherete le conseguenze. Il messaggio è diretto agli estremisti di Hamas.
La dimostrazione di forza militare israeliana al carcere di Gerico – un’operazione compiuta in pieno giorno sotto i riflettori dei mass-media internazionali – costituisce un preciso messaggio diretto ai capi di Hamas: non scherzate col fuoco. Non provatevi nemmeno a rompere gli accordi esistenti, come avete minacciato di fare riguardo ai tizi che erano detenuti a Gerico per aver assassinato il ministro israeliano Rehavam Zeevi, giacché nell’attimo stesso in cui lo fate noi saremo dentro casa vostra a somministrarvi una dose rapida e massiccia di medicina preventiva. Disponiamo della forza militare e delle informazioni di intelligence per farlo, e siamo diventati zelantissimi sostenitori del rispetto degli accordi. Zelantissimi soprattutto riguardo a Hamas.
Da questo punto di vista, l’operazione al carcere di Gerico ha importanti implicazioni diplomatiche. Essa ha affermato chiaramente che il mondo sta con Israele, o per lo meno non lo ostacolerà, quando Israele usa la propria forza militare per reagire a gravi violazioni degli accordi. Molti (non tutti) i capi di Hamas sono orientati a cancellare gli accordi fatti con Israele dal precedente governo palestinese. Fin dall’inizio hanno considerato quegli accordi come un tradimento dell’islam, dei palestinesi, degli arabi e del cosiddetto diritto al ritorno. Ora l’operazione al carcere di Gerico li mette di fronte a una scelta poco piacevole: se Hamas straccia gli accordi firmati dal governo Fatah, si troverà semplicemente nell’impossibilità di governare. I carri armati entrati a Gerico potrebbero facilmente farlo anche a Ramallah. Questo aggressivo messaggio verrà recepito. Già lo è. La dirigenza di Hamas è composta da uomini che sanno interpretare bene le mosse israeliane. Le interpretano e le temono. Hamas decise di sospendere gli attentati terroristici quando divenne chiaro che, in mancanza di alternative, Israele era disposto ad arrivare fino al punto di uccidere lo sceicco Yassin in una piovosa giornata d’inverno, senza curarsi del pericolo di quell’incendio in tutto il Medio Oriente che tanti esperti prevedevano. Un incendio non è mai scoppiato.
L’operazione al carcere di Gerico rafforzerà, dunque, le forze più pragmatiche dentro Hamas e l’Autorità Palestinese, e indebolirà gli estremisti. Per questo motivo, la mossa rafforzerà anche Mahmoud Abbas (Abu Mazen). Cosa dirà infatti, adesso, Abu Mazen a Hamas? “Guardate cari miei – dirà loro – cosa avete ottenuto dichiarando che volevate scarcerare gli uccisori di Ze’evi. Ve lo dico io cosa avete ottenuto: le nostre forze di sicurezza sono state umiliate, Israele si è aggiudicato una vittoria militare e di immagine, e voi avete messo in mostra davanti al mondo tutta la nostra debolezza. Ah sì – dirà Abu Mazen a Hamas – quasi dimenticavo un’altra cosa: e voi dove diavolo eravate quando gli israeliani facevano saltare in aria il carcere di Gerico?”
La mossa delle Forze di Difesa israeliane ha dimostrato le capacità dirigenziali di Ehud Olmert, che ha saputo risolvere una crisi difficile, complessa e multiforme. Ha fatto sì che le Forze di Difesa israeliane andassero fino in fondo con le tattiche della pressione, e per farlo ha avuto bisogno di nervi saldi. Potevano accadere molte cose che non sono accadute. Altri primi ministri israeliani si sono ritrovanti impantanati a causa di operazioni militari assai meno complicate.
I cittadini israeliani continuano a vivere nella memoria dell’intifada, quando ogni azione israeliana scatenava un’ulteriore ondata di terrorismo. Ma da allora le cose sono cambiate. Oggi le organizzazioni terroristiche hanno limitate capacità operative, e sono in grado di arruolare soltanto un numero limitato di terroristi votati al suicidio. Non hanno più dietro di sé, come un tempo, un’intera nazione pronta a sacrificare se stessa.
Tutto sommato i resoconti della stampa internazionale sull’operazione in se stessa al carcere di Gerico sono stati misurati e quasi equilibrati. I governi occidentali hanno reagito con comprensione, in alcuni casi persino con simpatia. E i governi arabi? Come al solito, hanno abbandonato il campo. Non hanno dato appoggio a Hamas, e anche questo è un messaggio che è arrivato a Gaza e a Ramallah. In questo senso, i palestinesi usciti con le mani in alto dal carcere di Gerico potrebbero segnalare l’inizio della fine del governo di Hamas prima ancora che venga insediato.

(Da: YnetNews, 16.03.06)