Dalle caverne, un nuovo metodo di datazione dei terremoti preistorici

E' stato sviluppato dagli scienziati dellUniversità di Gerusalemme e dal Servizio Rilevamenti Geologici israeliano.

image_659Un nuovo metodo per datare antichi terremoti, basato sulle tracce rimaste nelle caverne, è stato sviluppato dagli scienziati dell’Università di Gerusalemme e dal Servizio Rilevamenti Geologici israeliano.
Usando questo metodo sono state scoperte per la prima volta tracce di terremoti che possono essere documentati a qualche distanza dalla faglia geologica siro-africana che corre dalla Siria attraverso Libano, Israele e Giordania fino all’Africa. Questa spaccatura fu causa di grandi mutamenti nella topografia della regione in tempi preistorici.
Un articolo su questo argomento è stato pubblicato questo mese sulla rivista Geology. L’articolo è basato su lavori svolti dalla studentessa Elisa J. Kagan dell’Istituto di Scienze Terrestri dell’Università di Gerusalemme e su una relazione fatta dal Servizio Rilevamenti Geologici d’Israele, un ente statale di ricerca.
Le cave di stalattite conservano traccia delle condizioni ambientali, compresi il clima e le infiltrazioni d’acqua attraverso le spaccature della terra. I ricercatori hanno esaminato una grotta di stalattite presso Beit Shemesh e un’altra caverna vicina, che si trovano a circa 40 km ad ovest del Mar Morto. Il Mar Morto stesso è parte della faglia siro-africana.
I ricercatori ritengono che vi siano stati almeno 13 terremoti di 7,5 gradi o più della scala Richter in quella regione negli ultimi 200.000 anni. Tuttavia, nelle due grotte che sono state esaminate non c’erano tracce di terremoti di tale portata negli ultimi 4000 anni. Gli scienziati suggeriscono, quindi, che i terremoti preistorici che colpirono la regione (durante l’epoca dei grandi sollevamenti della spaccatura siro-africana) fossero di portata maggiore di quelli registrati in seguito.
Insieme al suo advisor, Prof. Amotz Agnon dell’Istituto di Scienze terrestri dell’Università di Gerusalemme, Kagan ha anche preso nota della disposizione di stalattiti e stalagmiti cadute nelle grotte e ha scoperto che erano cadute in prevalenza in direzione da nord a sud e da est ad ovest. I ricercatori hanno dimostrato con i loro calcoli che questa disposizione era causata da potentissimi terremoti originati nella regione del Mar Morto.
Nella sua ricerca, Kagan ha esaminato quelle stalattiti e stalagmiti su cui erano cresciute nuove stalattiti, indicando il passare di molte migliaia d’anni. Nella datazione di questo materiale, è stata guidata dalla dr. Miryam Bar-Matthews e dal dr. Avner Ayalon del Servizio Rilevamenti Geologici d’Israele.
Gli scienziati stanno continuando il loro lavoro di indagine nelle caverne in connessione alla ricerca di dottorato di Kagan.

(Da: Ufficio stampa Università di Gerusalemme, 11.04.05)