Drammatica escalation del ruolo di Iran e Russia nella guerra civile siriana

Mentre i jihadisti incombono su Damasco e su Quneitra, al confine con Israele

Il presidente siriano Bashar Assad e quello russo Vladimir Putin

Il presidente siriano Bashar al-Assad e quello russo Vladimir Putin (foto d’archivio)

L’Iran ha schierato centinaia di combattenti in Siria in un’escalation senza precedenti del suo impegno a favore del presidente Bashar Assad nella guerra civile siriana. Lo hanno detto giovedì ai giornalisti alti funzionari della sicurezza israeliana, spiegando che nei giorni scorsi diverse centinaia di combattenti del Corpo delle Guardie Rivoluzionarie iraniane hanno preso posizione intorno al villaggio siriano occidentale di Zabadani, a nord di Damasco. Le alture in quella zona, non lontano dal confine con il Libano, si affacciano sull’autostrada Damasco-Beirut e permettono di controllare buona parte del territorio libanese. Se le forze dello “Stato Islamico” (ISIS) e altre forze anti-Assad dovessero prenderne il controllo sarebbero potenzialmente in grado di bersagliare le forze alawite fedeli ad Assad concentrate lungo la fascia costiera siriana. La manovra viene vista da Israele come una drammatica escalation del coinvolgimento iraniano nella guerra civile siriana, hanno detto le fonti della sicurezza. L’Iran aveva già inviato in precedenza consiglieri militari per affiancare Assad, e la milizia libanese Hezbollah armata dall’Iran combatte da tempo a difesa del regime di Damasco, subendo perdite significative.

Israele non intende intervenire in questa fase, riferisce la tv Canale 2, ma è pronto a farlo nel caso intravedesse una minaccia diretta, o se venissero trasferiti armamenti dalla Siria a Hezbollah nel sud del Libano (a ridosso del confine con Israele).

Il presidente siriano Bashar al-Assad e la Guida Suprema iraniana. ayatollah Ali Khamenei, in una foto d'archivio

Il presidente siriano Bashar al-Assad e la Guida Suprema iraniana. ayatollah Ali Khamenei (foto d’archivio)

Secondo le fonti della Difesa, lo schieramento degli iraniani ha fatto seguito a una serie di visite segrete a Mosca di alti ufficiali della Guardia Repubblicana Iraniana. “Non è esagerato ritenere che la mossa sia stata fatta in coordinamento con i russi”, afferma Roni Daniel di Canale 2 sottolineando che Qassem Soleimani, comandante della forza speciale al-Quds delle Guardia Repubblicane, è stato a Mosca il mese scorso quando verosimilmente è stato deciso l’impiego dei combattenti iraniani.

Nelle scorse settimane il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu aveva ripetutamente avvertito che l’accordo sul nucleare iraniano avrebbe incoraggiato il regime di Teheran a perseguire i suoi interessi nella regione con più vigore e impiegando maggiori finanziamenti.

Intanto il ministro della difesa israeliano Moshe Yaalon ha confermato, giovedì, che in questi giorni in Siria sono arrivate anche forze russe col compito di sostenere il regime di Assad. Yaalon ha detto ai giornalisti che Mosca ha inviato consiglieri militari e una unità logistica con l’incarico di montare nei pressi della città siriana di Latakia una base aerea che potrebbe essere utilizzata per inviare caccia ed elicotteri ad attaccare i jihadisti dell’ISIS.

Le rivelazioni di Yaalon corroborano la notizia di un impegno militare russo in Siria che preoccupa Stati Uniti e paesi Nato. Mosca ha sempre sostenuto Assad nei 4 anni e mezzo di guerra civile costati la vita a più di 250.000 persone. Gli Stati Uniti considerano il regime di Assad come la causa prima della crisi e hanno messo in guardia Mosca rispetto a un rafforzamento della sua presenza.

L’arrivo di forze iraniane e russe viene visto come uno sforzo coordinato per impedire il crollo del regime di Assad e contrastare sul campo lo “Stato Islamico”, la cui avanzata non è stata fermata dai raid aerei della coalizione a guida Usa.

Secondo le stime israeliane Assad controlla attualmente non più del 25-30% della Siria, in particolare la capitale Damasco e la regione costiera dove è concentrata la minoranza alawita che costituisce la base del regime.

La città siriana di Quneitra vista dal versante israeliano del confine sul Golan

Le fonti israeliane descrivono il dispiegamento russo come un “nuovo sviluppo”, volto ad aiutare Assad a recuperare aree perdute nel corso dell’anno passato. Le continue perdite territoriali fanno sì che la stessa capitale Damasco sia ora minacciata dall’ISIS. “Non penso che questa presenza russa possa cambiare molto i rapporti di forza – dice un alto ufficiale israeliano – Più probabilmente servirà a prolungare i combattimenti. L’ISIS non negozierà mai. I combattimenti in Siria proseguiranno, insieme con la tragedia umana che li accompagna”.

Nei giorni scorsi, spiegano le fonti israeliane, con la copertura di una pesante tempesta di sabbia le forze anti-Assad hanno lanciato una nuova offensiva catturando la città-chiave nord-occidentale di Idlib, compresa una base aerea nella zona. Nel frattempo, Hezbollah si batte per guadagnare terreno a Zabadani, nel sud-ovest della Siria. Il cuore della regione alawita di Latakia e la città portuale di Tartus, dove la Russia ha importanti interessi navali, sono a rischio. “L’interesse russo è quello di salvare il regime a costo di prendere parte ai combattimenti contro l’ISIS”.

Dopo aver conquistato Palmira, a nord-est di Damasco, l’ISIS è ora in una posizione vantaggiosa per preparare l’assalto a Damasco. Elementi dell’ISIS sono già infiltrati nella città stessa, dove anche altre forze dell’opposizione tormentano le truppe del regime.

Nel sud della Siria, gli ultimi mesi hanno visto il crollo della 52esima Divisione dell’esercito siriano nella regione del Golan, dove oggi il regime controlla praticamente solo la città di Quneitra. E anche Quneitra (a 000 km dal confine con Israele) è sotto la incombente minaccia dei jihadisti.

(Da: Times of Israel, Jerusalem Post, 10.9.15)

In una foto diffusa dal fronte qaedista Jabhat al Nusra, combattenti jihadisti si affacciano sulla regione di Quneitra, nel Golan siriano. All'orizzonte: Israele

In una foto diffusa dal fronte qaedista Jabhat al Nusra, combattenti jihadisti si affacciano sulla regione di Quneitra, nel Golan siriano. All’orizzonte: Israele