E se fosse meglio lasciare a Hamas la Cisgiordania?

Una separazione autentica, anziché negoziati fittizi, sarebbe il vero avvio di una soluzione

Da un articolo di Guy Bechor

image_2295Ultimamente si sentono delineare “scenari terribili” relativi alla possibilità che Hamas prenda il controllo in Giudea e Samaria (Cisgiordania) come ha già fatto nella striscia di Gaza. Ma è davvero così negativa, per Israele, questa eventualità? Al contrario, si può sostenere che in realtà si tratterebbe di uno sviluppo persino auspicabile.
Se accadesse, ciò porrebbe fine ai negoziati, fittizi e perciò pericolosi, con Fatah e con il movimento nazionale palestinese, che fingono di mirare a risolvere il problema dei profughi, la questione di Gerusalemme ecc. Bisogna invece ammettere, dopo che qui sono stati versati fiumi di sangue, che non esiste alcuna concreta possibilità di risolvere questi nodi e che solo un irresponsabile andrebbe di nuovo a infilarsi in frangenti così rischiosi, come venne fatto con il processo di Oslo.
Viceversa, una situazione in cui non vi fosse dialogo fra le parti innescherebbe di fatto una separazione automatica anche dai palestinesi di Cisgiordania e svanirebbero tutti quegli ipotetici scenari demografici da incubo, oggi così diffusi in Israele come se i palestinesi non desiderassero altro che entrare a far parte dello Stato di Israele. Le parti del conflitto separerebbero automaticamente le loro strade.
Hamas non gode di legittimità ed è boicottata in giro per il mondo, mondo arabo compreso. Stando così le cose, risulterebbe chiaro chi, in tutta questa storia, si adopera davvero per la coesistenza separata e chi no, facendo anche piazza pulita delle ambiguità di cui il movimento Fatah è stato capace di ammantarsi.
Hamas dice la verità, quella verità che la sua organizzazione rivale occulta invece così bene: noi non siamo interessati – dice – a Israele, né a cooperare con Israele. Proprio come molti israeliani non sono più interessati a stringere legami con i palestinesi.
Se le cose andassero in questo modo, i fondi trasferiti ogni mese da Israele all’Autorità Palestinese ovviamente verrebbero a cessare, così come l’afflusso di manodopera palestinese dentro Israele. Ciascuna parte se ne starebbe nel suo territorio, e i maggiori insediamenti resterebbero al loro posto.
Hamas sarebbe il padrone di casa, come è già nella striscia di Gaza. Fatah non è mai stata capace di fungere da vero referente nei territori, e si è sempre data molto da fare pur di non affermare la propria autorità sulle altre organizzazioni.
Se le Forze di Difesa israeliane mantenessero la loro presenza nell’area, a differenza di quanto avvenuto nella striscia di Gaza, il pericolo di attacchi missilistici su Israele non riguarderebbe il futuro immediato. In ogni caso, indipendentemente dal fatto che Hamas sia al potere o meno, anche altri gruppi, compresa Fatah, stanno cercando di trasferire tecnologia missilistica, ancorché modesta, in Cisgiordania.
E qui arriva il punto più importante: Israele dovrebbe aprire i valichi di confine fra Cisgiordania e Transgiordania, cioè con la Giordania, in coordinamento con i giordani, una misura simmetrica all’apertura del valico di Rafah fra striscia di Gaza ed Egitto. Così come l’Egitto tornerà ad essere coinvolto negli affari di Gaza, lo stesso dovrà avvenire con la Giordania, e nessuno lo sa meglio di loro. La Giordania saprebbe fare meglio di Israele nel mantenere sotto controllo il confine, stabilendo chi e cosa possa entrare in Cisgiordania. E questo segnalerebbe davvero l’avvio a soluzione del problema palestinese: Gaza sotto responsabilità egiziana, e le zone arabo-palestinesi della Cisgiordania palestinese sotto responsabilità giordana. Rimettendo sul tappeto una sorta di opzione giordana, Israele inizierebbe a muovere verso uno vero accordo per lo status definitivo con i palestinesi.
Cosa farebbero egiziani e giordani con un patrimonio che verrebbe restituito loro per la prima volta dopo il 1967? (prima di allora, infatti, la Giordania controllava la Cisgiordania e l’Egitto controllava la striscia di Gaza). Israele dovrebbe assicurarsi che questo diventi un problema interamente loro. Indipendentemente dal fatto che vi facciano sorgere o meno uno stato palestinese (egiziani e giordani non lo permetteranno), comunque questo non dovrebbe essere più un problema degli israeliani.

(Da: YnetNews, 23.10.08)