«Eccezionale autocontrollo e abnegazione»

Stragrande maggioranza di vittime civili? Lecito dubitarne

Scudi protettivi: "Israele usa le armi per proteggere i suoi civili. Hamas usa i civili per proteggere le sue armi

“Israele usa le sue armi per proteggere i suoi civili. Hamas usa i suoi civili per proteggere le sue armi” (Daniel Taub)

“Durante la seconda guerra mondiale, l’esercito britannico risposte agli attacchi tedeschi con il bombardamento a tappeto delle città tedesche. Non ho alcuna intenzione di criticare il Regno Unito per averlo fatto, ma allo stesso tempo non intendo accettare, e nessuno dovrebbe accettare, che Israele venga calunniato mentre agisce con un autocontrollo che nessun esercito al mondo ha mai dimostrato”. Lo ha detto martedì l’ambasciatore d’Israele negli Stati Uniti, Ron Dermer. “Soprattutto – ha continuato – non tollero accuse al mio paese in un momento in cui i soldati israeliani stanno letteralmente morendo per risparmiare vite di palestinesi innocenti. Israele avrebbe potuto evitare di mandare i suoi soldati in molti dei luoghi dove oggi stanno combattendo. Avremmo potuto dare alla gente il tempo di sgomberare quelle zone, cosa che in ogni caso abbiamo fatto, e poi bombardare a tappeto dall’aria tutti gli edifici utilizzati dai terroristi. Ma non l’abbiamo fatto. Come le altre volte, stiamo mandando i nostri soldati casa per casa, sin dentro quel nido di vipere del terrorismo palestinese, irto di mine e tunnel sotterranei. Agli osservatori non dovrebbe mai sfuggire la distanza morale tra Israele e Hamas: tra un paese civile che, nel difendersi, usa messaggi, volantini e telefonate per risparmiare i civili palestinesi a scapito della vita stessa dei propri soldati, e una spietata organizzazione terroristica che utilizza gli ospedali come centri di comando militari, fabbrica razzi sotto le moschee e trasforma le scuole delle Nazioni Unite in depositi di armi e rampe di lancio. A chi accusa spudoratamente Israele di genocidio – ha concluso l’ambasciatore – rispondo che in realtà le Forze di Difesa israeliane meriterebbero il premio Nobel della pace per l’eccezionale autocontrollo e abnegazione con cui si battono”. (Da: Times of Israel, 22.7.14)

I “balilla” adolescenti che Hamas manda a morire. Un terrorista palestinese di 16 anni è ricoverato nell’ospedale israeliano Barzilai di Ashkelon, dopo che è stato catturato lunedì mattina poco prima dell’alba quando è emerso in territorio israeliano insieme a due squadre di terroristi diretti verso il kibbutz Nir Am. Ne ha dato notizia martedì Israel Radio. Nello scontro, con cui le Forze di Difesa israeliane hanno sventato l’attacco, sono morti sette soldati e una decina di terroristi. Il ragazzo era privo di sensi quando è stato portato all’ospedale e risulta seriamente ferito, ma non in pericolo di vita. Un secondo terrorista di Hamas catturato nella stessa occasione è ricoverato all’ospedale Soroka di Beersheba. Il servizio di Israel Radio cita la testimonianza di soldati israeliani, ricoverati per le ferite riportate nei combattimenti a Gaza, che hanno riferito d’essersi imbattuti in ragazzini palestinesi di 13 e 14 anni che correvano loro incontro con addosso cinture esplosive da attentato suicida. (Da: Times of Israel, 22.7.14)

 

In questo video diffuso dalle Forze di Difesa israeliane, terroristi palestinesi usano un’ambulanza per spostarsi e mettersi al sicuro:

Traduzione: “Una persona sta uscendo dall’edificio – due – due [terroristi] hanno lasciato l’edificio e stanno salendo sull’ambulanza [contrassegnata dalla mezzaluna rossa sul tetto] – due [terroristi] hanno lasciato l’edificio e si dirigono verso il luogo bersaglio – ora stanno salendo sull’ambulanza – è entrato un altro – un altro vestito di bianco – è l’autista – attenzione, ci sono due persone sospette sull’ambulanza – ora stanno fuggendo verso sud sull’ambulanza”

Vedi un video analogo di pochi giorni fa.

 

In questo video diffuso dalle Forze di Difesa israeliane si vede come i soldati si accertano che vi sono terroristi che sparano, prima di colpire un edificio:

Traduzione: (Terroristi sparano verso soldati israeliani) “Posso vedere i terroristi che sparano dalla finestra – vedo che stanno sparando da là” – “Le nostre forze sono vicine all’obiettivo – vedo terroristi che sparano dalla casa – chiedo l’autorizzazione a colpire l’obiettivo – vedo i terroristi che sparano, colpirò l’obiettivo – obiettivo colpito”.

 

Stragrande maggioranza di vittime civili? Lecito dubitarne

Molti sostengono che la stragrande maggioranza degli abitanti di Gaza morti nell’operazione “Margine protettivo” sono “civili”. È vero?

Il “ministero” dell’interno di Hamas a Gaza ha diffuso via internet delle linee guida per i palestinesi che usano i social network. Vi si legge fra l’altro: “Il Dipartimento Informazione del Ministero degli Interni e della Sicurezza Nazionale ha incaricato gli attivisti sui social network, in particolare Facebook, di correggere alcuni dei termini comunemente usati quando si occupano dell’aggressione in atto nella striscia di Gaza. (…) Qualunque ucciso o martire deve essere definito un civile di Gaza o di Palestina, prima di parlare del suo status nella jihad o del suo grado militare. Non si dimentichi di aggiungere sempre ‘civile innocente’ o ‘cittadino innocente’ nel definire gli uccisi negli attacchi israeliani su Gaza. (…) Con un interlocutore arabo, iniziate con il numero dei martiri. Con un interlocutore occidentale, iniziate con il numero dei morti e feriti. (…) Evitate di pubblicare foto di razzi lanciati contro Israele dall’interno di centri urbani”. (Da: Memri, 17.7.14)

Per il momento non è possibile verificare con accuratezza identità e status di ogni palestinese di cui viene annunciata la morte. Alcuni dati interessanti, tuttavia, emergono dal lungo e minuzioso lavoro di alcuni web reporter di Israellycool che hanno analizzato un elenco di nomi diffuso da Al Jazeera (aggiornato al 20 luglio). Questi i principali risultati. Come si può vedere nei grafici, oltre l’80% dei morti a Gaza elencati nella lista di Al Jazeera sono di sesso maschile, e quasi la metà di questi maschi sono nella fascia di età fra i 18 e i 28 anni. Tutti “non combattenti”? Un ulteriore 20% di questi maschi sono fra i 29 e i 48 anni, una fascia d’età perfettamente compatibile con il ruolo di combattenti o comandanti di Hamas e gruppi affini. Se davvero Israele bersagliasse indiscriminatamente gli abitanti di Gaza, o addirittura mirasse deliberatamente ai civili (quindi a intere famiglie) come alcuni si spingono a sostenere, la proporzione in termini di genere e di età delle vittime sarebbe ovviamente diversa, se non addirittura invertita (tenendo presente oltretutto che gli abitanti di Gaza che hanno meno di 14 anni sono quasi il 50% della popolazione).

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