Eliminata una incombente minaccia di futuri attentati

Samir Kuntar, noto per la ferocia del suo attacco terrorista di 36 anni fa, era diventato a tutti gli effetti un pericoloso agente iraniano

Di Yaakov Lappin

Libano, 2008: il terrorista Samir Kuntar in uniforme Hezbollah, poco dopo la sua scarcerazione da Israele

Libano, 2008: il terrorista Samir Kuntar in uniforme Hezbollah, poco dopo la sua scarcerazione da Israele

L’attacco aereo che sabato notte ha preso di mira il terrorista libanese Samir Kuntar non è stato un atto di vendetta per i suoi feroci atti terroristici del passato. Prima d’essere ucciso, Kuntar era diventato un agente iraniano a tutti gli effetti, che miliutava contro il tentativo di Hezbollah di ridurre al minimo le sue operazioni anti-israeliane a partire dal territorio siriano. Quella che viene descritta come un’uccisione mirata israeliana compiuta con missili a lunga gittata a guida di precisione piovuti sull’edificio vicino a Damasco dove Kuntar si trovava, è stata evidentemente progettata per eliminare le attività terroristiche future che Kuntar aveva in programma: trame direttamente sostenute e finanziate dall’Iran, sebbene un po’ sorprendentemente non da Hezbollah, stando alle notizie che giungono dal Libano.

Ci si puo’ aspettare che l’Iran senta la necessità di rispondere all’uccisione del terrorista al suo servizio, e non è chiaro se Hezbollah potrà evitare di prendere parte alla ritorsione. Se l’Iran ordinerà a Hezbollah di rispondere, la milizia sciita libanese potrebbe cercare di eseguire senza innescare una vera escalation della situazione in uno scontro più ampio. Dopo aver subito circa 1.300 morti e 5.000 feriti nel suo sanguinoso intervento nella vicina Siria, Hezbollah si sta leccando le ferite e non è alla ricerca di uno scontro con Israele. Questo fattore, unito al raid aereo di gennaio attribuito a Israele contro un convoglio di Hezbollah e del Corpo delle Guardie Rivoluzionarie iraniane vicino a Quneitra, ha significativamente diminuito la volontà del gruppo fondamentalista libanese di andare a uno scontro con Israele.

Ma l’Iran rimane impegnato ad attaccare Israele dalla Siria, e gli operativi delle sue Guardie Rivoluzionarie islamiche avevano aiutato Kuntar a creare un centro operativo nella zona di Damasco, da dove venivano coordinati piani di attacco contro Israele. E’ in questa sala operativa che Kuntar è stato ucciso, insieme a uno suo uomo, Farhan Sha’alan. I piani di Kuntar per attentati terroristici contro Israele attraverso la frontiera siriana rischiavano di aprire un secondo fronte con Hezbollah nel momento in cui l’organizzazione deve fare i conti con i costi del suo intervento in Siria. Il mese scorso, durante una visita sul monte Hermon che domina la Siria e il villaggio druso di Khadr dove Kuntar aiutava a reclutare aggressori, un’alta fonte della sicurezza israeliana aveva detto al Jerusalem Post: “C’è gente che si alza ogni mattina e si domanda: come posso realizzare un attacco contro Israele? Il più delle volte si imbattono in grandi difficoltà”.

Novembre 2008: il presidente siriano Bashar Assad conferisce al terrorista Samir Kuntar la medaglia dell’Ordine al merito siriano

Kuntar era una di quelle persone. Da tempo era attivo in Siria, operando agli ordini dell’Iran per istituire cellule che potessero piazzare bombe al confine, lanciare razzi, effettuare infiltrazioni transfrontaliere attraverso il confine tra Siria e Israele. Chiunque abbia preso la decisione di sferrare un attacco dall’aria contro Kuntar è stato guidato da notizie di intelligence circa le sue intenzioni future, non dal desiderio di vendicarsi per i suoi barbari crimini nel 1979 quando, insieme ad altri terroristi, giunse per mare dal Libano e trucido’ un padre e la sua bambina, causando anche la morte di una seconda bambina e di un poliziotto.

Tuttavia Kuntar era solo parte di un più ampio sforzo iraniano volto a istituire una base anti-israeliana nel sud della Siria. Lo afferma Ely Karmon, ricercatore presso l’International Institute for Counter-Terrorism di Herzliya. “Penso – aggiunge Karmon – che il suo obiettivo principale fosse quello di reclutare drusi siriani che si trovano non lontano dalla barriera di confine. Probabilmente si occupava anche di attività di intelligence con lo scopo di infiltrarsi sul versante israeliano del Golan. Presumo che anche questo facesse parte del suo incarico”.

Karmon richiama l’attenzione su un aspetto importante delle operazioni attribuite a Israele in Siria, in un momento in cui la Russia è fortemente coinvolta nella regione. Facendo riferimento alle notizie secondo cui nell’attacco contro Kuntar sarebbero stati utilizzati missili a lungo raggio, Karmon dice che armi a lunga gittata possono permettere a Israele di colpire un bersaglio nel cuore della Siria senza che i jet della sua aviazione debbano penetrare nello spazio aereo siriano, evitanto in tal modo incontri sgraditi con l’aviazione russa. Nello stesso tempo, concude Karmon, l’attacco di sabato notte sottolinea l’impegno di Israele a mantenere piena libertà operativa quando si tratta di contrastare imminenti minaccie alla sicurezza sua e dei suoi cittadini.

(Da: Jerusalem Post, 20.12.15)