Errata e superata la sentenza dellAja sulla barriera difensiva

Lo Stato dIsraele ha ufficialmente respinto il parere consultivo della Corte Internazionale di Giustizia.

image_584Lo Stato d’Israele ha ufficialmente respinto mercoledì il parere consultivo sulla barriera difensiva emesso nel luglio scorso dalla Corte Internazionale di Giustizia dell’Aja in quanto pregiudizialmente ostile a Israele. Il parere della Corte dell’Aja era fondato su dati errati e obsoleti e condannava la barriera in blocco, anziché considerarla nelle sue diverse parti.
La presa di posizione, che rappresenta la prima risposta ufficiale dello Stato d’Israele alla decisione della Corte dell’Aja, è stata presentata da Osnat Mandel, capo della Sezione Alte Corti dell’Ufficio del Procuratore Generale, e da Avi Licht, consulente del Procuratore Generale.
Nel loro documento Mandel e Licht scrivono che la Corte ha basato la propria valutazione su dati forniti dal Segretariato Generale delle Nazioni Unite che erano “incompleti, generici, inesatti e squilibrati”. Inoltre la Corte ha voluto considerare la barriera antiterrorismo nella sua interezza anziché esaminarne separatamente i vari segmenti (come invece ha fatto l’Alta Corte di Giustizia israeliana), finendo col definire illegale l’intero progetto sulla base di “dati inesatti” che oltretutto riguardavano soltanto una piccola parte.
Il parare della Corte dell’Aja, infine, non teneva conto dei cambiamenti che sono stati fatti al tracciato della barriera alla luce della sentenza dell’Alta Corte di Giustizia israeliana del 30 giugno relativa al tratto di Beit Sourik, con la quale è stato chiesto allo Stato di studiare un nuovo percorso per il 75% di quei 40 km di barriera, perché il primo tracciato causava eccessivi danni alla vita quotidiana dei palestinesi residenti nella zona (anche rispetto allo scopo della barriera, che la Corte israeliana ha riconosciuto essere esclusivamente quello di arginare gli attentati e dunque di salvare vite umane). E lo Stato ha effettivamente ridisegnato gran parte del tracciato, in ottemperanza dei criteri indicati dall’Alta Corte di Giustizia israeliana.

(Da: Jerusalem Post, 23.02.05)

Nella foto in alto: la barriera anti-terrorismo nella zona di Jenin.