Fatah condanna qualunque incontro di pace con gli israeliani

Il movimnento di Abu Mazen invoca una commissione d’inchiesta contro i palestinesi che li organizzano.

Di Khaled Abu Toameh

image_3781Il movimento Fatah (che fa capo a Mahmoud Abbas-Abu Mazen) e altre fazioni palestinesi hanno condannato con forza un incontro organizzato dal gruppo “Iniziativa di Ginevra”, che ha avuto luogo a Ramallah, domenica scorsa, tra rappresentanti dell’Olp ed esponenti politici israeliani.
La delegazione israeliana comprendeva anche membri del Likud (il partito che fa capo al primo ministro Benjamin Netanyahu) e di Shas (partito religioso sefardita), oltre a rabbini, consulenti politici e membri di consigli municipali.
Durante la loro visita a Ramallah gli israeliani hanno incontrato il segretario generale dell’Olp, Yasser Abed Rabbo, che è anche il capo del ramo palestinese della “Iniziativa di Ginevra”, l’esponente di Fatah Nabil Sha’ath, il membro del Comitato esecutivo dell’Olp Mohamed Masri, e Ashraf al-Ajrami, ex ministro dell’Autorità Palestinese per le questioni dei detenuti.
L’incontro si è tenuto nonostante la campagna in corso da parte palestinese contro qualsiasi forma di “normalizzazione” dei rapporti con Israele. Anche nei mesi scorsi, la campagna anti-normalizzazione aveva condannato con forza analoghi incontri tra israeliani e palestinesi causando la cancellazione di numerosi eventi israelo-palestinesi che avrebbero dovuto aver luogo sotto gli auspici di varie organizzazioni europee e americane. Anche il sindacato dei giornalisti palestinesi di Cisgiordania, controllato da Fatah, ha aderito alla campagna anti-normalizzazione chiedendo ai propri membri di evitare qualunque incontro con colleghi israeliani.
Facendo riferimento al recente incontro a Ramallah, Fatah ha dichiarato in un comunicato: “Condanniamo la normalizzazione e coloro che la organizzano. Gli incontri di questo genere sono privi di contenuto politico e costituiscono una perdita di tempo. Non hanno alcuna giustificazione sul piano politico e nazionale”.
Il movimento Fatah afferma inoltre che tali incontri avvengono in aperta violazione della posizione del presidente dell’Autorità Palestinese Abu Mazen, che è quella di non tenere incontri con il governo israeliano.
Secondo Fatah, l’incontro a Ramallah “ha ignorato i sentimenti del nostro popolo e la viva memoria nel nostro popolo per la quale questi sionisti sono i più accaniti nemici dei nostri diritti”. La dichiarazione di Fatah si conclude affermando: “Mentre condanniamo fermamente tali riunioni e le respingiamo categoricamente, invitiamo la nostra dirigenza a creare una commissione d’inchiesta davanti alla quale siano chiamati a rispondere i responsabili”.
Anche Hamas ha condannato l’incontro a Ramallah come una “forma di normalizzazione” con Israele. Il portavoce di Hamas nella striscia di Gaza ha dichiarato che tali riunioni hanno il solo scopo di “offrire all’occupazione una copertura per protrarsi”. Yehya Musa, un alto rappresentante di Hamas, ha affermato che l’incontro serviva solo a “imbellettare il volto dell’occupazione”.
Forti condanne degli incontri israelo-palestinesi sono state espresse anche da numerosi altri gruppi tra cui il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (Fplp), il Fronte Democratico per la Liberazione della Palestina (Fdlp) e la Jihad Islamica palestinese.

(Da: Jerusalem Post, 10.7.13)

Nella foto in alto: un momento dell’incontro israelo-palestinese di domenica scorsa a Ramallah