Fonti Usa: Israele ha individuato installazioni nucleari in Siria

I jet israeliani avrebbero fotografato impianti forse di origine Nordcoreana

image_1829Citando un funzionario dell’amministrazione Bush, il New York Times ha scritto mercoledì che Israele avrebbe recentemente fotografato possibili impianti nucleari in Siria. La notizia cade nel persistente silenzio delle fonti ufficiali di Gerusalemme sul supposto raid della scorsa settimana, in profondità nei cieli siriani, di aerei israeliani che, secondo Damasco, avrebbero anche sganciato munizioni.
“Secondo un funzionario dell’amministrazione Bush – scrive il New York Times – Israele ha recentemente condotto voli di ricognizione sulla Siria, prendendo fotografie di possibili impianti nucleari che funzionari israeliani ritengono possano essere stati dotati di materiale proveniente dalla Corea del Nord. Secondo il funzionario governativo americano, gli israeliani ritengono che la Corea del Nord possa aver scaricato in Siria parte della sua dotazione nucleare [un sospetto già circolato anni fa in relazione alle armi non convenzionali dell’Iraq di Saddam Hussein]. Gli israeliani – continua il funzionario citato dal quotidiano Usa – pensano che la Cora del Nord stia vendendo a Siria e Iran il poco che le resta”.
Nonostante il silenzio di Israele, secondo notizie di stampa emerse questa settimana alcuni funzionari americani avrebbero confermato che Israele avrebbe effettivamente compiuto un attacco aereo in Siria. Il New York Times cita un funzionario del Pentagono secondo il quale forze aeree israeliane avrebbero colpito almeno un obiettivo nella Siria nord-orientale, pur aggiungendo che non è chiaro di quale obiettivo si trattasse né le dimensioni del danno. Damasco nega che alcun obiettivo sia stato colpito o che vi siano stati danni.
La tv CNN, tuttavia, ha riferito martedì che il governo israeliano sarebbe “molto soddisfatto” per il successo dell’operazione. La corrispondente Christian Amanpour, citando fonti mediorientali e americane, ha detto che l’operazione è stata condotta da forze aeree israeliane forse coadiuvate da forze di terra che avrebbero diretto i jet sull’obiettivo. L’attacco avrebbe lasciato “un grande buco nel deserto”, ha detto la corrispondente.
Sempre secondo la CNN, fonti militari e governative americane avrebbero affermato d’essere “ben felici che Israele abbia fatto capire a Siria e Iran che può entrare, colpire e uscire, quando necessario”. Obiettivo della missione, stando a questa versione, sarebbe stato un carico di armi iraniane destinato a raggiungere gli Hezbollah libanesi attraverso la Siria.
Dall’ufficio del primo ministro israeliano rispondono che non sono interessati a commentare in alcun modo queste notizie.
Sempre mercoledì, il ministro libanese delle comunicazioni Marwan Hamadeh ha detto alla tv Al-Mustaqbal che il suo paese ha patito prolungate interruzioni nelle telecomunicazioni a partire dal supposto raid aereo israeliano. Secondo il ministro, un’indagine condotta presso le compagnie di telefonia cellulare indicherebbe che le interruzioni sono state causate da satelliti o da altre fonti non meglio specificate al largo delle coste libanesi.

(Da: Ha’aretz, YnetNews, 12.09.07)