Forse le allergie hanno vita breve

Innovativo approccio terapeutico grazie a un giovane scienziato dell’Università di Gerusalemme

image_1750Le allergie, come il raffreddore comune e l’asma, hanno finora sconfitto tutti i tentativi della medicina moderna di curarle. Ora Ido Bachelet, un candidato al dottorato in farmacia dell’Università di Gerusalemme, sembra aver trovato un modo per liberarsene. I suoi studi gli hanno valso il premio Barenholtz per creatività e originalità nella ricerca applicata.
La ricerca di Bachelet è incentrata sui meccanismi che regolano la funzione dei mastociti, che scatenano le reazioni allergiche. Quando sono esposte ad allergeni, queste cellule reagiscono violentemente e rilasciano una gamma enorme di sostanze pro-infiammatorie, di cui l’istamina è l’esempio più noto. Queste sostanze provocano sintomi acuti che vanno dal naso chiuso all’irritazione cutanea alle difficoltà respiratorie fino allo shock letale causato da allergie a cibi o a veleni. In seguito, attraggono cellule infiammatorie che mantengono la reazione, che spesso persiste trasformandosi in malattia cronica.
Benché le allergie non siano solitamente considerate letali, la realtà è diversa. Nel 2005, oltre 250.000 persone nel mondo sono morte di asma. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ritiene che questa cifra aumenterà del 20% nel prossimo decennio se non si prendono rapidi provvedimenti. L’asma è la malattia cronica più comune tra i bambini.
Bachelet ha identificato una proteina ricevente sui mastociti, chiamata CD300a. Questa proteina ha un forte effetto negativo sull’attività de mastociti, impedendo praticamente alla cellula di innescare reazioni allergiche. Disgraziatamente, la CD300a si trova diffusa in tutto il sistema immunitario e un semplice ‘targeting’ potrebbe risultare in una soppressione immunitaria generale con gravi conseguenze, come può avvenire con gli steroidi.
Per superare questo problema, Bachelet e il suo collega Ariel Munitz hanno progettato un piccolo e sintetico frammento di anticorpo che ha la capacità insolita di riconoscere due bersagli simultaneamente: la proteina ricevente CD300a e un marker specifico dei mastociti. Così l’anticorpo attacca la CD300a solo sulla superficie dei mastociti, evitando la soppressione di altre cellule immuni. Questo anticorpo ha completamente eliminato quattro tipi diversi di malattie allergiche nei topi. Inoltre, i topi affetti da grave asma cronica che hanno assunto l’anticorpo sotto forma di goccie nasali sono ritornati completamente sani e normali in meno di due mesi.
Questo progetto pionieristico, chiamato RECEPTRA, che offre una nuova strategia terapeutica per le malattie allergiche acute e croniche, sta per essere brevettato e consegnato alle compagnie farmaceutiche per ulteriori sviluppi e prove cliniche.
Dato il suo enorme potenziale, Bachelet e la sua équipe prevedono che, dopo ulteriori sviluppi, la loro tecnologia diventerà nel prossimo futuro la prima linea di terapia per le allergie.

(Da: Università di Gerusalemme, Dept. of Media Relations, 27.06.07)