Forte impulso da Israele alla ricerca medica sulle staminali

In Israele non vi sono i limiti di ispirazione cristiana che hanno rallentato la ricerca sulle staminali negli Stati Uniti e altrove

image_675Gli scienziati israeliani hanno allargato i confini di un campo già all’avanguardia: la ricerca sulle cellule staminali. Hanno coltivato cellule cardiache dalle cellule staminali embrionali umane ed hanno costituito società che promettono, tra le altre cose, di produrre nuovi vasi sanguigni, di rigenerare la cartilagine e guarire le lesioni al midollo spinale.
Provenienti sia dal mondo accademico sia dall’industria, si sono uniti per formare un consorzio volto a sviluppare ulteriormente le terapie a base di cellule staminali: il Consortium Bereshit for Cell Therapy testimonia l’importanza della ricerca sulle staminali in Israele. Costituito l’anno scorso, questo progetto da 15-20 milioni di dollari dell’ufficio del Direttore scientifico del ministero dell’industria e commercio è composto da alcuni dei più eminenti ricercatori sulle cellule staminali israeliani e dal resto del mondo.
Iris Lewin, direttore tecnico del gruppo, ha detto che lo scopo principale è quello di creare cellule staminali embrionali che siano approvate dalla FDA. Si cerca anche di caratterizzare le cellule: di capire se diventeranno cellule del cuore, del pancreas, del fegato ecc.
Un altro grosso interesse del consorzio è lo “sviluppo degli attrezzi”: cercando di portare i prodotti della terapia cellulare all’utilizzazione clinica, i ricercatori devono affrontare problemi di disponibilità e vitalità delle cellule, crioconservazione e modi sicuri ed efficaci per trasferire le cellule dal laboratorio alla sala operatoria.
“Le medicine trattano solo i sintomi, non le malattie stesse – spiega Arik Hasson, capo del progetto e CEO di Gamida-Cell – La terapia cellulare può offrire una soluzione reale alle malattie nervose e al cancro. Può essere applicata a disturbi cardiaci, insufficienza renale, diabete mellito, sindromi autoimmunitarie, malattie delle ossa e delle giunture, malattie genetiche e ferite della pelle”.
Hasson osserva che i trapianti di organi, benché abbiano aiutato i pazienti con malattie del fegato, del cuore e dei reni, sono tuttavia accompagnati da numerosi problemi. Poiché la domanda è assai maggiore dell’offerta, non ci sono abbastanza organi disponibili per tutti quelli che ne hanno bisogno. Inoltre, dopo i trapianti, il corpo spesso riconosce i nuovi organi come oggetti estranei e li distrugge. Per evitare ciò, il paziente riceve cure immunodepressive, che rendono però il corpo vulnerabile di fronte a batteri, virus e cancro. “Le cellule staminali forniscono una soluzione ideale ai problemi associati ai trapianti – dice Hasson – in quanto permettono la rigenerazione degli organi”.
Ci sono due tipi principali di cellule staminali, spiega Hasson: quelle embrionali e quelle adulte. Quelle embrionali vengono dagli embrioni in surplus dei trattamenti IVF, sono prelevate 72 ore dopo la creazione dello zigote e sono potentissime, essendo in grado di diventare qualunque tipo di cellula corporea escluse quelle che formano la placenta e il sacco amniotico. Diventano spontaneamente organi specifici e Hasson ritiene che entro dieci anni gli scienziati saranno in grado di determinare quali organi andranno a formare.
Le cellule staminali adulte, che si trovano nel midollo osseo, nel sangue del cordone ombelicale e nel sangue periferico, non sono legate a problemi etici. Aiutano la rigenerazione di vasi sanguigni, tessuto adiposo, cartilagine, ossa e muscoli ed hanno un potenziale enorme per terapie diverse. Già da decenni sono usate in trapianti di pelle e nel trattamento dei pazienti affetti da leucemia e linfoma.
Tenendo fermo che entrambi i tipi di cellule staminali hanno vantaggi e svantaggi, il Consortium Bereshit è impegnato a fondo nello sviluppo di entrambe. L’attività delle società che compongono il consorzio copre tutta la gamma della ricerca sulle staminali.
Gamida –Cell opera per espandere, fuori dal corpo, il numero di cellule staminali ematopoietiche (sangue e linfa) per la cura del cancro e delle malattie autoimmuni, oltre che per l’uso futuro in medicina rigenerativa, tra cui la riparazione del tessuto cardiaco e pancreatico.
Proneuron Biotechnologies mira a sviluppare e commercializzare terapie per disturbi diversi del sistema nervoso centrale. Proneuron sta al momento concentrandosi su un trattamento per lesioni al midollo spinale e altri disturbi neurologici finora considerati incurabili.
Prochon Biotech Ltd. è specializzata nell’espansione delle cellule ex-vivo per la loro utilizzazione nella cura di malattie delle ossa e della cartilagine. Al momento sta cercando una cura per l’achondroplasia, la forma più comune di nanismo, e sviluppa prodotti a base biologica per la rigenerazione e la crescita dei tessuti.
M.G.V. Systems sviluppa nuove modalità terapeutiche per la medicina cardiovascolare basate sulla terapia di geni e cellule. Usando le cellule che producono vasi sanguigni e manipolandole geneticamente, la M.G.V. Systems sta sviluppando innesti vascolari che impediranno il fallimento dell’innesto, oltre a cellule modificate che promuoveranno la produzione di nuovi vasi sanguigni che aggireranno le arterie occluse.
Quantomix sta commercializzando la sua tecnologia d’avanguardia, che permette l’imaging diretto di campioni pienamente idratati in un microscopio elettronico. I suoi prodotti permettono l’esame di cellule e tessuti senza trattamenti convenzionali quali asciugatura, congelazione e sezionamento. Questo dovrebbe aprire la strada a una migliore comprensione dei processi biomedici, della cura del paziente e a una ricerca farmaceutica più efficace.
Anche altre società, benché non membri del Consortium, operano nel campo delle cellule staminali. Ad esempio, BrainStorm Cell Therapeutics sviluppa soluzioni per malattie neurovegetative terminali come il morbo di Parkinson, la sclerosi multipla e la sclerosi laterale amiotropica (ALS).
Pluristem Life Systems Inc. espande il numero delle cellule ematopoietiche permettendo la cura di pazienti adulti che necessitano di trapianto del midollo osseo, ma che non riescono a trovare donatori compatibili.
Come mai Israele, non più grande del più piccolo degli stati americani (o di una grossa regione italiana), ha raggiunto una posizione così prominente in questo campo cruciale? Secondo Hasson, come primo fattore, in proporzione Israele è molto più presente nelle scienze naturali rispetto ad altri paesi con una popolazione molto più numerosa. In secondo luogo, gli israeliani sono particolarmente attratti dai settori scientifici più all’avanguardia. Ma, soprattutto, in Israele non ci sono i problemi etici che hanno rallentato la ricerca sulle staminali negli Stati Uniti e altrove. Non c’è una legge che limiti la ricerca sulle staminali e l’uso degli embrioni per la ricerca è consentita.
La legge biblica e talmudica, a differenza del punto di vista di molte confessioni cristiane, ritiene che l’embrione acquisisca pieno status umano solo alla nascita, quindi è permessa l’utilizzazione degli embrioni in surplus che non si svilupperanno mai, essenziale per la ricerca sulle staminali. Così come è permessa la creazione di embrioni per clonazione a scopo terapeutico, in quanto per l’ebraismo è imperativo il comandamento di salvare la vita umana.

(Roberta Geiger per israele21c, 25.04.05)