Gaza 2014? No, Milano 1944

Quando erano i nazi-fascisti che sfruttavano la tragedia dei bambini uccisi per errore dagli eserciti delle democrazie

Gorla (Milano), 1944

Il 20 ottobre 1944 alle ore 11,24 una formazione di aerei angloamericani B24 e B27, in missione per bombardare le officine Breda e la stazione ferroviaria di Greco in prossimità di Milano, sganciò le bombe fuori rotta di 22 gradi.

Uno degli ordigni esplosivi da 500 chilogrammi centrò la scuola elementare “Francesco Crispi”, nel quartiere Gorla (Milano): perirono 184 bambini tra i 6 e gli 11 anni, la direttrice, 14 insegnanti, 4 bidelli e un’assistente sanitaria.

Sei mesi dopo gli Alleati, affiancati dai partigiani, completavano la liberazione dell’Italia dal regime nazi-fascista.

 

Il tragico incidente della scuola di Gorla non ha modificato, né allora né oggi, il giudizio storico, politico ed etico sulla guerra contro il nazi-fascismo.

La propaganda nazi-fascista cercò di approfittare cinicamente della tragedia di Gorla per demonizzare le forze democratiche (ancora oggi, pubblicazioni e siti web di nostalgici nazi-fascisti sostengono che “non si trattò di un errore”).

Manifesti nazi-fascisti rivolti alla popolazione italiana dopo il bombardamento della scuola di Gorla (cliccare le immagini per ingrandire):

La stessa accusa, con le stesse modalità, nella propaganda anti-israeliana attuale (cliccare le immagini per ingrandire):